Dalla guerra in Ucraina alla scomparsa di Elisabetta II passando per il coraggio delle donne iraniane e la speranza di una nuova energia pulita. Ecco i fatti che più hanno segnato questo 2022
Nel 2022 molti equilibri si sono infranti gettando le basi per gli anni a venire. La guerra, la deriva di Putin, l’impegno climatico, la forza delle donne iraniane, ma anche la scomparsa di figure che hanno fatto epoca, come Elisabetta II, e la svolta sulla fusione nucleare. Riavvolgiamo il nastro, perché ciò che è appena accaduto è destinato ad avere un impatto straordinario sul futuro di milioni di esseri umani.
La guerra in Ucraina
Il 2022 è l’anno della guerra in Europa. Il 24 febbraio, sotto le bombe e al suono stridente degli allarmi, dopo mesi di minacce retoriche e aggressive, la Russia invade l’Ucraina. Nei mesi successivi l’Unione Europea adotta una pesante politica delle sanzioni, tentando di ridurre la dipendenza dall’energia di Mosca, (senza però riuscire nell’impresa, come testimonia l’incremento sconsiderato dei costi del gas). L’impegno prosegue, tra stragi di civili, atrocità e la fuga di migliaia di profughi, fino alla candidatura dell’Ucraina a paese membro UE. Ma il Paese è un boccone troppo allettante per Mosca, per motivi strategici (impedire alla Nato di avvicinarsi troppo ai confini) ed economici (i giacimenti di Titanio e Uranio, la produzione di cereali, l’alto livello di industrializzazione).
La Russia è al cessate il fuoco?
Appaiono ancora lontane le speranze di un cease fire in tempi brevi: troppo deboli, infatti, sono i segnali di un allentamento della morsa nemica. Ma la fragilità interna del sistema russo e la coalizione europea che ha scelto di colpire pesantemente i capitali dei ricchi oligarchi all’estero potrebbero rappresentare un freno all’aggressività di Putin. Le ultime dichiarazioni del Presidente russo su una rapida fine del conflitto appaiono più minacciose che rassicuranti. Al momento, purtroppo, sembra che la guerra continui anche nel 2023.
“London Bridge is down”, la fine di un’epoca per la monarchia inglese
“Il Ponte di Londra è crollato” è la frase in codice che ha annunciato la scomparsa della Regina più amata e carismatica dell’ultimo secolo. Sovrana dei record, di lei si è detto e scritto tutto in questi ultimi mesi, le sono state dedicati documentari e una fortunata, quanto discussa, serie televisiva. Ma l’ascesa al trono del principe Carlo non è una successione priva di incognite. La crisi della monarchia, già annunciata ai tempi di Diana, è ulteriormente alimentata dalla tensione tra i due fratelli, William ed Henry, dal fallimento della Brexit (causa di una grave crisi economica accompagnata dal più grave sciopero nella sanità di sempre) e da una classe politica ormai screditata.
L’Iran e la rivolta delle donne
La morte a settembre della giovane Mahsa Amin, picchiata per non aver indossato “correttamente” il velo, innesca le proteste contro l’oppressivo regime iraniano. Le donne in prima fila scelgono di scoprire il capo, affrontando coraggiosamente la terribile polizia morale. La rivolta delle ragazze, che mostrano la loro determinazione tagliando ciocche di capelli e bruciando hijab, diventa politica e il Paese è con loro, invocando la libertà. È troppo per un regime come quello iraniano. Seguono atti di disumana brutalità, arresti e condanne a morte di giovani universitari. Arriva immediata la condanna dell’ONU e dell’UE. Il mondo si mobilita davanti all’orrore e da più parti si susseguono gli appelli alla fine delle crudeltà. Comunque finirà questa tragedia una cosa è certa: se cadrà il velo cadrà anche la dittatura e le coraggiose iraniane rimangono grandi protagoniste di questo 2022.
L’impegno climatico dei Fridays for Future
Il 2022 è anche l’anno degli eventi estremi ravvicinati – alluvioni e siccità -, degli sconvolgimenti climatici che mettono a rischio la vita delle popolazioni più vulnerabili. Lo sciopero globale dei Fridays for Future del 23 settembre scorso, che ha scosso le metropoli di tutto il mondo, è solo la punta dell’iceberg di un movimento crescente, sempre più preoccupato dal climate change. Secondo l’ultimo rapporto della World Meteorological Organization (WMO), tra l’altro, le emissioni di combustibili fossili sono ora al di sopra dei livelli pre-pandemici (dopo il calo per i lockdown nel 2020 e nel 2021). E la situazione si fa sempre più grave.
La svolta sul nucleare: il Sole in una stanza
Il bisogno di energia pulita, dunque, è tanto impellente, quanto quello del taglio delle emissioni dannose nell’atmosfera. La buona notizia arriva alla fine del 2022: per la prima volta in California un esperimento di fusione nucleare (da non confondere con la fissione) ha prodotto più energia di quella necessaria ad innescarla. Quella che qualcuno ha definito “la scoperta del secolo” – anche se ci vorranno almeno 30 anni prima del suo uso commerciale – permetterà in futuro di accedere ad una fonte di energia green e potenzialmente illimitata. La fusione nucleare infatti, per produrre energia, imita le reazioni che avvengono nel cuore delle stelle (e dunque anche del Sole) senza il rischio della radioattività presenta nella fissione. La strada per arrivare ad alimentare le città a emissione zero è lunga, ma finalmente è stata tracciata.
Il 2022 in Italia: dalla politica all’ambiente
A tutto questo si aggiungono i fatti che hanno segnato in particolare il nostro Paese. A partire dal 29 gennaio scorso quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella viene rieletto nonostante desiderasse un successore. Una figura molto cara agli italiani (tanto da sembrare uno dei Presidenti più amati dopo Pertini), come lo era quella di Piero Angela, grande divulgatore amato da tutte le generazioni e scomparso il 13 agosto. Nell’anno appena trascorso, poi, sembra domato lo stato di emergenza dovuto al Covid. Seppur ancora presente, infatti, il virus pare sotto controllo e porta alla conclusione, il 1° novembre, della pubblicazione giornaliera del bollettino covid.
Ciò che spaventa, però, sono i tre disastri ambientali che hanno segnato il Paese. Il primo, avvenuto il 3 luglio, quando una valanga si è distaccata dal ghiacciaio della Marmolada abbattendosi su un gruppo di alpinisti e mietendo 11 vittime. Il secondo, il 15 settembre, in una Senigallia colpita da una alluvione che ha provocato 12 vittime. E, infine, il terzo del 25 novembre quando una frana a Ischia – provocata dalle intense piogge, provoca 12 vittime. Una serie di avvenimenti che non dobbiamo dimenticare, ma che, anzi, devono guidarci. Per avere comportamenti più coscienziosi e rispettosi del prossimo e della natura nel 2023.
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