Ogni anno, il 21 gennaio si celebra la Giornata Mondiale dell’Abbraccio. Una ricorrenza che già da due anni ci ricorda un gesto a cui abbiamo rinunciato, ma a cui rimaniamo inesorabilmente affezionati. Aspettando di poter tornare a questo scambio di affetto, 50&Più ha deciso di dedicare la nuova edizione del concorso Corti di Lunga Vita proprio agli “abbracci”. Il segretario generale 50&Più, Gabriele Sampaolo, spiega perché ce n’era così bisogno
A novembre del 2020, dopo otto mesi dall’inizio della pandemia in Italia, a Castelfranco Veneto nasce la prima “stanza degli abbracci”. Grazie a tende di plastica e materiali gonfiabili è possibile toccarsi ancora una volta, tornare ad accarezzarsi dopo un tempo lunghissimo. Nello stesso periodo, dall’altra parte del mondo, gli stessi materiali hanno permesso “il primo abbraccio” tra Rosa Luzia Lunardi, ottantacinquenne paziente nella casa di cura Viva Bem a San Paolo, e l’infermiera Adriana Silva da Costa Souza. Uno scatto immortalato da Mads Nissen che si è aggiudicato il premio come World Press Photo del 2021. A ottobre scorso, invece, durante l’assegnazione dei premi Nobel è stato conferito il riconoscimento per la medicina a David Julius e Ardem Patapoutian. I due ricercatori, infatti, hanno portato alla luce i meccanismi attivati dai nostri recettori in risposta alla temperatura e al tatto. Un pezzetto di biologia che ci aiuta a spiegare come riusciamo a “sentire il mondo”, l’ambiente e le persone. Come riusciamo a sentire, quindi, anche un abbraccio. Raccontarlo, in effetti, è difficile. I profumi, le sensazioni, i significati e le emozioni all’interno di un abbraccio possono essere moltissimi. Si può riuscire a raccontarlo, forse, tramite le immagini. Così, 50&Più ha deciso di tornare con una nuova edizione di Corti di Lunga Vita dal titolo Abbracciami! e con un presidente di giuria d’eccezione: Pif.
Conduttore e autore televisivo, regista (La mafia uccide solo d’estate, In guerra per amore, etc.), sceneggiatore, attore nonché conduttore radiofonico, Pif – pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto – sarà infatti a capo della giuria che valuterà le opere in gara. Di questo prossimo evento abbiamo parlato con il segretario generale 50&Più, Gabriele Sampaolo.
Dopo quasi due anni, torna il concorso Corti di Lunga Vita con un tema emblematico dal titolo Abbracciami!. Cosa si aspetta di veder realizzare dai concorrenti di questa edizione?
Come al solito mi aspetto tanto. D’altronde la scelta di questo tema è l’esito di una riflessione che è avvenuta in maniera approfondita. C’è un pensiero che va a un periodo in cui gli abbracci sono stati negati, allo stesso tempo, però, è anche un tema che prescinde dal tempo presente. Abbracciami!, infatti, deve farci pensare a quanti tipi di abbracci conosciamo: quelli tra padre e figlio, tra moglie e marito, tra compagna e compagno, tra amici, sul campo da gioco. L’abbraccio nasce mentre si fa qualcosa di appassionante insieme: è sempre un momento in cui si dà e si riceve. Mi aspetto, quindi, che emerga qualcosa di profondo ed essenziale, ma mi piacerebbe scoprire i nuovi sensi che verranno evidenziati dai partecipanti.
Secondo lei, abbiamo riscoperto un nuovo valore del contatto umano? Pensa si tratti di un insegnamento che porteremo con noi in futuro?
Abbiamo certamente riscoperto qualcosa e mi piacerebbe che lo portassimo con noi in futuro, ma credo si debba essere anche realisti. La mancanza dell’abbraccio ha aperto uno squarcio sulla normalità che eravamo abituati a vivere. Nella realtà che conosciamo del mondo occidentale, ci scontriamo spesso con un mondo “disattento” ed è chiaro che, nel momento in cui l’emergenza ci impone di rimodulare il passo, ci accorgiamo di ciò che avevamo lasciato indietro. Quando riprenderemo a tutti gli effetti la vita frenetica di ogni giorno, per fare in modo di mantenere vivi questi valori ritrovati, sarà necessario un cambiamento culturale. Sicuramente Corti di Lunga Vita ci aiuta in questo senso.
Analizzando le edizioni passate di Corti di Lunga Vita, abbiamo ripercorso tre temi: Incontri e riconoscimenti, Viaggio all’origine della gioia e Tutta la vita. C’è un percorso che lega queste tematiche ad “Abbracciami!“?
C’è sicuramente un fil rouge che lega tutti questi temi. Con Incontri e riconoscimenti abbiamo pensato a ciò che si può rivedere nell’altro. Nel riconoscerlo, appunto. Un’azione possibile solo con un’attenzione e una disponibilità che va oltre il superficiale. Con Viaggio all’origine della gioia, invece, la nostra idea ha dato voce a una verità che è quella secondo cui la vera gioia è condivisa con l’altro: è dare all’altro. Poi c’è Tutta la vita che ci riporta anche al tema specifico di questo concorso che è quello della prospettiva anziana, la prospettiva di un’età dove l’esperienza di vita è più grande. Tutta la vita è provare a riscoprire costantemente ciò che ci dà la possibilità di viverla pienamente e molto spesso si tratta delle relazioni. Perciò torniamo nuovamente al tema dell’altro. Con Abbracciami! non possiamo dire di chiudere il cerchio, ma ritroviamo tutti questi sensi ed è come se noi dichiarassimo, quasi apertamente, il percorso fatto.
Parliamo quindi di una voglia condivisa di tornare a riabbracciarsi. Quanto ha pesato l’assenza di contatto tra i soci di 50&Più e quali strategie adottate dall’Associazione hanno permesso di “non perdersi”?
Tra le strategie attuate dall’Associazione c’è stata l’innovazione delle modalità di interazione con i soci. Basti pensare ai webinar che abbiamo organizzato. Questo, però, evidenzia due aspetti: uno positivo e uno negativo. Quello positivo legato a un grande strumento a cui appellarsi anche a distanza, quello negativo che vede il gap digitale nella fascia over e mette in luce le differenze tra coloro che gli strumenti li sanno usare e coloro che, invece, non sono ancora avvezzi alla tecnologia e rischiano di rimanere tagliati fuori. Noi abbiamo avuto una grandissima partecipazione, ma non abbiamo visto migliaia di altri soci che spesso partecipano ad altri eventi e che, qui, non hanno potuto essere con noi. Questo è un tema su cui l’Associazione deve lavorare anche in vista del futuro.
Ognuna delle iniziative organizzate da 50&Più cerca di rispondere a passioni e interessi diversi, dando sempre spunti nuovi. Oltre a lasciare spazio a neofiti e appassionati di cinema, quale crede sia il valore aggiunto di Corti di Lunga Vita?
Essendo un concorso rivolto anche ai non professionisti c’è un coinvolgimento spontaneo che ha un grande valore. Alcuni dei nostri soci, ad esempio, si sono attrezzati ex novo per approcciarsi alla materia e mettersi in gioco. Abbiamo avuto bellissimi risultati. C’è una sollecitazione che a sua volta vuol dire relazioni, produzione di qualcosa di nuovo e riflessione sui temi che di volta in volta vengono proposti.
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