C’è tempo fino al prossimo 10 marzo per aderire all’iniziativa “AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive”. L’obiettivo è creare delle reti territoriali – persone con disabilità e loro familiari, cittadini, associazioni, istituzioni – impegnati attivamente nella prevenzione delle discriminazioni. Ecco come partecipare.
Un’Agenzia nazionale per combattere le discriminazioni sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie. Si chiama “AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive” ed è il progetto promosso da Anffas Onlus, l’Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. L’iniziativa sta muovendo i primi passi grazie al finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le risorse sono quelle del Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore relative al 2020.
Dalla ricerca all’azione, il progetto “AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive” punta a fare rete fra associazioni, famiglie, enti di ricerca, operatori sanitari, comuni cittadini, per promuovere un vero e proprio cambiamento culturale verso la disabilità, in particolare se intellettiva o legata a disturbi del neurosviluppo. Questo attraverso l’individuazione delle azioni più efficaci per garantire concretamente la prevenzione ed il contrasto della discriminazione basata sulla disabilità.
Cambiare le regole
Il primo passo dell’iniziativa sarà individuare punti di forza e di debolezza della Legge n. 67/2006 che disciplina le misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni. In collaborazione con l’ISGI – Istituto di Studi Giuridici del CNR – , l’Anffas vuole arrivare a proporre una definizione di “accomodamento ragionevole” da introdurre nell’ordinamento giuridico italiano.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità del 2006 individua già nell’ “accomodamento ragionevole” lo strumento attraverso il quale garantire i diritti e le pari opportunità. É infatti definito come l’insieme delle modifiche e degli adattamenti “necessari ed appropriati che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo adottati, ove ve ne sia necessità in casi particolari, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali”.
Cambiare le persone
Un secondo passo è fare rete, coinvolgendo tutti i soggetti attivi o attivabili nella tutela dei disabili attraverso sportelli informativi, enti pubblici e privati, associazioni. Questo attraverso una formazione specifica sulle modalità per riconoscere e contrastare la discriminazione, per trasformare i volontari che parteciperanno in vere e proprie “Antenne antidiscriminazione”.
Il progetto prevede inoltre attività di sensibilizzazione ed informazione della comunità per poter favorire quel cambiamento culturale necessario ad una vera integrazione della persona con disabilità e della sua famiglia.
Come partecipare
C’è tempo fino al prossimo 10 marzo per aderire all’iniziativa. Per partecipare, basta compilare i questionari che l’Anffas rende disponibili sul proprio sito per raccogliere le adesioni di persone con disabilità, realtà associative, Terzo Settore, cittadini e istituzioni al percorso formativo e alla costituzione della rete territoriale di referenti con la funzione di “Antenne Antidiscriminazione Attive”. Un vero e proprio censimento di tutte le organizzazioni che già si occupano o intendono occuparsi del tema; nonché dei singoli cittadini volontari che intendono diventare attivisti per la promozione dei diritti umani delle persone con disabilità ed antenne contro ogni forma di discriminazione.
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