Sotto copertura, operativi infiltrati o specialisti. Essere uno 007 richiede elevate competenze tecniche e affidabilità. Solo una parte delle doti necessarie per svolgere questo lavoro
Nessuna licenza di uccidere. Niente smoking o sguardo penetrante. E neppure inseguimenti al cardiopalma o improvvise esplosioni. Con buona pace di Ian Fleming, papà letterario di James Bond, le “spie” di oggi sono altro rispetto a ciò che la narrativa cinematografica ha sedimentato nel nostro inconscio collettivo. A cominciare dal fatto che la “guerra segreta” dell’Intelligence, con tutto il suo corollario di operazioni sotto copertura, avviene nel più totale silenzio. Non potrebbe essere diversamente, dal momento che la prima regola di un bravo agente è operare in modo nascosto. Eppure, nonostante la grande cortina di silenzio che tutto avvolge, il fascino della professione è rimasto intatto.
In un mondo in cui le minacce alla sicurezza mutano continuamente, la priorità è prevedere tutti gli scenari possibili. Missioni all’estero, infiltrazione in organizzazioni criminali o ambienti del fondamentalismo religioso, lotta al traffico di esseri umani, droga e armi, esfiltrazione di ostaggi, trattative, sono solo una parte del lavoro di Intelligence. Oltre agli agenti “sotto copertura” ci sono profili che operano in supporto.
I servizi di Intelligence sono quindi alla costante ricerca di personale con elevati livelli di preparazione. In Italia, ad esempio, le selezioni sono sempre aperte come riporta il sito web del DIS, il Dipartimento per le Informazioni della Sicurezza, l’organismo che coordina le agenzie dei Servizi segreti italiani. Ci si può candidare attraverso la sezione on line “Lavora con Noi” (www.sicurezzanazionale.gov.it). I profili più ricercati per lavorare alla tutela della Repubblica? Per contrastare terrorismo ed eversione servono analisti geopolitici e esperti in campo economico: temi come green economy e transizione energetica sono essenziali per la sicurezza e lo sviluppo. Persino chi conosce rare lingue straniere può rivelarsi utile, interpretando intercettazioni e non solo.
Il settore della cyber sicurezza e delle tecnologie di sorveglianza è un altro tassello fondamentale. L’Intelligence ha bisogno di professionisti specializzati e proprio di recente ha avviato una “ricerca mirata” di chi possiede competenze in “algoritmica per la crittoanalisi” (cifratura e decifratura di messaggi attraverso gli algoritmi), “fotointerpretazione di immagini satellitari” (rilevamento di informazioni mediante analisi del territorio) o “tecniche di “machine learning” per il riconoscimento biometrico” (uso dell’Intelligenza Artificiale per identificare soggetti pericolosi).
Accanto ad “agenti” pronti a tutto, oggi sono sempre di più gli esperti informatici. Setacciano dati e informazioni, oro per gli uomini dell’Intelligence. Un esercito di soldati all’avanguardia che magari non ha nulla a che vedere con James Bond. Non usano i gadget che “Q”, in ogni film, fornisce con la solita frase di rito: «La prego di riconsegnare intatto l’equipaggiamento al termine della missione». Ma gadget a parte, grazie anche alle loro conoscenze della psiche umana, lavorano “nell’ombra” a tutela di tutti.
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