Nel 2019, secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica sulla popolazione totale, la Cina ha superato gli 1,4 miliardi di abitanti. Un dato notevole se non fosse che, per la prima volta, il numero di bambini nati nello stesso periodo ha toccato il minimo storico in quasi 60 anni.
In questo quadro si inserisce la diminuzione della fascia di età compresa tra i 16 e i 59 anni, che rappresenta il 64% della popolazione totale. Anche i cinesi, insomma, invecchiano. I dati rivelano infatti che il numero degli over 60 – pari al 18,1% della popolazione totale – è aumentato di ulteriori 4,39 milioni. E sono più soli.
Secondo un sondaggio, infatti, quasi il 36,6% degli anziani cinesi dichiara di soffrire di solitudine. Un disturbo che colpisce maggiormente gli abitanti delle zone rurali, gli ultra-ottantenni e le persone anziane senza coniuge.
Se non basta una legge contro la solitudine, ecco la tecnologia
In Cina, la “Legge sui diritti degli anziani” del 2013 – istituita nel solco della tradizione, ma non senza clamori – affronta il problema degli anziani soli ordinando ai giovani di far visita ai genitori.
La normativa precisa che i giovani adulti devono prendersi cura dei “bisogni spirituali” dei loro genitori e “non trascurare gli anziani”. In caso contrario sono passibili di denuncia e, se non rispettano gli obblighi stabiliti dal Tribunale, di arresto.
Ma in una società in rapida trasformazione, combattuta tra tradizione e innovazione, la situazione è sempre più complessa. I governi locali pertanto si stanno organizzando mettendo in campo anche la tecnologia. È questo il caso del distretto di Shangai, dove il 40% dei residenti è rappresentato da anziani. Più di 300.000 di loro vivono soli.
L’ottantasettenne Zhang Meixia è tra questi. Nel suo quartiere hanno iniziato a installare speciali contatori dell’acqua destinati agli anziani soli. Se, nel lasso di 12 ore, il consumo di acqua scende al di sotto di 10 litri, il sistema avvisa automaticamente l’amministrazione locale per una verifica.
«Essendo anziana e sola, la mia più grande paura è chiedere aiuto senza ottenere risposta. Sono molto più serena ora», ha dichiarato Zhang alla stampa. Li Chun, il volontario che la assiste, ha aggiunto: «Questi strumenti sono importanti per la cura degli anziani. Finché il consumo di acqua supera i 10 litri, so che Zhang sta bene».
Un contatore elettrico “smart” per salvare vite
Zhou Juexin, 68 anni, non ha più bisogno di alzarsi dal letto per staccare il condizionatore ogni volta che si crea un sovraccarico di corrente. Da qualche giorno nel suo contatore elettrico è stato installato un microchip intelligente.
Questo dispositivo è in grado di analizzare il consumo di energia, attivando un alert in caso di anomalie, come un sovraccarico di corrente o una lampada rimasta accesa. I tecnici della piattaforma di controllo vengono così avvisati e intervengono da remoto.
«Non comprendo la tecnologia, ma ora mi sento al sicuro», ha affermato Zhou. Sviluppato da una società di Shangai, questo interruttore automatico, è in grado di rilevare le abitudini di consumo energetico degli utenti sulla base dei dati degli ultimi 20 giorni. In caso di sovraccarico, il sistema interrompe automaticamente il circuito per evitare il rischio di incendi.
Strumenti high-tech e privacy, l’altra faccia della medaglia
Contatori dell’acqua e interruttori automatici “smart”, dunque, sono solo alcuni dei dispositivi tecnologici messi a disposizione degli anziani della città. La lista include anche serrature intelligenti per porte, rilevatori di fumo e sensori a infrarossi.
Una piattaforma di gestione, monitorata dalle autorità cittadine, raccoglie e analizza i dati trasmessi da questi device e può così controllare – ad esempio – se la porta d’ingresso sia aperta o se nei locali non vi sia traccia di presenza umana da più di 24 ore.
Le autorità cinesi hanno dichiarato che queste attività di monitoraggio e – in ultima analisi – di controllo, vengono svolte nel pieno rispetto della privacy. Certo, il confine è sottile: il meccanismo della serratura magnetica, che invia un alert in caso la porta non venga aperta per più giorni, è stato utilizzato anche per sorvegliare il rispetto dell’obbligo di quarantena. Tuttavia, è innegabile la necessità di individuare strumenti efficaci per salvaguardare l’indipendenza degli anziani soli.
C’è poi da considerare che i dispositivi intelligenti da soli non bastano. Piccoli sensori, videocamere discrete, rilevatori di fumo e altoparlanti ad attivazione vocale possono rendere la vita di tutti i giorni più comoda e sicura. La casa diviene indubbiamente più “smart”, ma questi nuovi strumenti non potranno mai sostituire il valore di un rapporto umano.
Insomma, un sistema completo di assistenza agli anziani può essere istituito solo con gli sforzi congiunti della politica, della società e della famiglia, assistiti – questo sì – dalla tecnologia.
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