Luci colorate accese tutta la notte, tavole colme di cibo, alberi riccamente decorati e pavimenti pieni di regali. È il Natale, un momento in cui il confine tra sacro e profano si assottiglia e anche chi è ateo festeggia con parenti e amici. Con i suoi grandi consumi, il Natale ha un impatto anche in termini economici ed ecologici. Un momento di festa può essere l’occasione per riflettere su alcuni comportamenti più sostenibili, sia per il portafoglio sia per l’ambiente.
1. Albero vero o sintetico?
In commercio esistono varie tipologie di albero: vero e sintetico, con neve finta, in cartone e in plastica riciclabile e sceglierlo consapevolmente aiuta l’ambiente. Se già se ne possiede uno sintetico, non serve acquistarne di nuovi: è sufficiente decorarlo in modo diverso. Secondo uno studio di WAP Sustainability Consulting – società americana di consulenza in ambito di sostenibilità – l’albero sintetico, dopo cinque anni, ha un impatto ambientale più basso rispetto a quello vero. Se, invece, si sceglie un abete, lo si può acquistare in un vivaio con le radici intatte, per ripiantarlo dopo il Natale.
2. Presepe con la corteccia di legno
Per realizzare il presepe si usa prevalentemente il muschio (vero, stabilizzato o sintetico). A ciascuna di queste alternative sarebbe preferibile raccogliere le cortecce degli alberi – già staccate – a costo zero. Il muschio è una risorsa naturale molto preziosa e sradicarlo sarebbe un danno per l’ambiente.
3. Decorare casa con pigne e candele in cera
Le decorazioni natalizie sono realizzate prevalentemente in materiale sintetico. Per ridurne il consumo, ci si può cimentare in creazioni autoprodotte utilizzando cartone, bottiglie vuote, vecchie lampadine, tappi, mollette, rotoli di carta, scampoli di tessuto e pigne. Al posto delle lucine, infine, è possibile utilizzare candele in cera d’api, naturali al 100% e atossiche. Bruciano in modo pulito, lentamente e lasciano un buon profumo in tutti gli ambienti.
4. Cenoni e pranzi sostenibili
Il Natale si festeggia – anche – a tavola e anche in questo caso è possibile fare la differenza. Si può scegliere un pasto più sostenibile dicendo “No” a cibi esotici importati e “Sì” ad alimenti acquistati presso produttori locali, a km zero, equi e solidali. Non serve esagerare con le porzioni, per evitare di buttare gli avanzi che possono essere usati per preparare polpette, polpettoni, frittate, insalate e macedonie di frutta. Buona norma è mettere in frigo gli avanzi quando sono completamente freddi e di conservare quelli più deperibili negli scomparti inferiori; di usare contenitori di vetro o, se possibile, il sottovuoto.
5. Regali
È bene acquistare presso negozi locali e sostenere le piccole aziende. Ridurre allo stretto necessario gli acquisti online e cimentarsi in confezioni regalo “home made”, con involucri riciclabili, senza esagerare con la plastica.
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