Quest’anno sarà un Natale diverso, più intimo, ma relegare i nonni in cucina per proteggerli dal contagio è davvero troppo! Per il Natale è bene che: «I nonni mangino in cucina e il resto della famiglia nella sala da pranzo». Non è uno scherzo ma è quanto affermato da Rémi Salomon, presidente della Commissione Medica di Assistenza Pubblica degli ospedali di Parigi, ospite di Franceinfo tra lo sconcerto dei due conduttori.
Si tratta di affermazioni che in Francia hanno suscitato un certo dibattito e reazioni di sdegno da parte di tutti, senza limiti di età. Una proposta indecente oltre che un’intrusione inaccettabile nella sfera familiare.
Le reazioni non si sono fatte attendere
«Nascondere i nonni in cucina? Grottesco!», ha risposto Zohra Bitan, editorialista del programma radiofonico Grandes gueules, intervistata da Le Figaro che ha raccolto le reazioni sul caso dei senior. «Poiché ho più di 60 anni e cinque nipoti, rientro nella categoria “nonna”? Volendo interferire troppo nella vita delle persone, i nostri leader diventano ridicoli».
«È orribile», sottolinea Yvonne, 72 anni. «Ho programmato di passare il Natale con i miei 9 nipoti nella mia casa di La Baule, e staremo attenti, tutto qui». Le fa eco Michel: «Sono rimasto scioccato, che idea! Se il prezzo è questo, preferisco restare ancora a casa».
Tra pericolo di contagio e rischio di solitudine, scrive Le Figaro, il dilemma è particolarmente difficile per il 48,6% degli ultraottantenni che vive da solo in Francia (In Italia gli over 84 che vivono soli sono il 57,4%). Nathalie de La Perraudière, presidente dell’associazione Ensemble 2 générations, impegnata nel favorire la coabitazione tra giovani e anziani, si dice «molto preoccupata». Gli anziani che rappresenta «si aspettano molto dalle vacanze di Natale, la prospettiva di rivedere i propri cari è un punto di forza per sopportare le lunghe settimane di reclusione», spiega.
La signora Jeanine si collegherà con Zoom
Jeanine, 80 anni, invece, ha deciso di trascorrere il Natale da sola, questione di «responsabilità», dice. «Per una volta, non morirò!» e aggiunge: «Come pensi che stessero le persone durante la guerra del 1940? Non si lamentavano!». E definisce i francesi di oggi «bambini viziati» che «Pensano solo a regali e riunioni e mettono in pericolo gli altri. La priorità oggi è bloccare la strada al virus».
Jeanine trascorrerà il Natale tra la messa in televisione e il collegamento con i nipoti tramite Zoom. «So di essere una privilegiata, mentre molti della mia età sono nelle case di cura».
Gli anziani cittadini a pieno titolo
«I nostri anziani sono dei cittadini a pieno titolo. Perfettamente capaci di assumersi le proprie responsabilità», ha dichiarato Marie de Hennezel, psicologa clinica, esprimendo tutta la sua costernazione alla proposta di recludere gli anziani in cucina. Nelle sue parole anche la denuncia di un atteggiamento offensivo verso i senior, considerati come soggetti incapaci di prendere decisioni e di assumersi responsabilità verso la propria salute.
Le scuse del professor Solomon
Dopo la valanga di proteste sono arrivate le scuse del professor Rémi Solomon che sul suo account Twitter ha scritto: «Mi scuso con gli anziani. Sì al Natale in famiglia, ma proteggiamo i nostri nonni così: indossando la mascherina finiti i pasti e arieggiando l’ambiente almeno una volta ogni ora». Questi sì che sono consigli utili.
E in Italia in quanti al pranzo di Natale?
In attesa del nuovo decreto sulle misure previste per le festività natalizie, possiamo immaginare che saranno date raccomandazioni, non imposizioni, sul numero di persone che potranno sedersi intorno allo stesso tavolo oltre i famigliari non conviventi. Nelle eventuali limitazioni degli spostamenti, molta attenzione dovrà essere rivolta agli oltre 4 milioni di over 65 che vivono soli, come rilevato dall’Istat nel Rapporto invecchiamento attivo e condizioni di vita degli anziani in Italia. Senza dimenticare i 247mila anziani ospiti nelle Rsa.
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