La città avvia l’iter per designare una figura dedicata alla tutela dei senior, come hanno già fatto diversi comuni e regioni in Italia. Segnale della necessità sempre più forte di dare volto e voce ai bisogni di una fascia di popolazione in crescita.
Un “Garante dei Diritti degli Anziani” che vivono nella città di Napoli. La Giunta del Comune ha approvato, lo scorso 22 settembre, la delibera che istituisce la nuova figura istituzionale e ne definisce le mansioni in un apposito regolamento.
Il Garante sarà il portavoce ufficiale dei senior che risiedono nel capoluogo campano. Contribuirà infatti “alla tutela e alla salvaguardia dei diritti degli anziani – si legge nel comunicato stampa della Giunta -, portando all’attenzione della politica e dell’amministrazione le esigenze e le richieste di questa parte di cittadinanza fino ad ora non sufficientemente rappresentata”.
Per essere designato ed entrare ufficialmente in carica, però, il Garante dovrà avere il via libera del Consiglio Comunale, al quale verrà sottoposta la delibera. Promotore dell’iniziativa, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Luca Trapanese, che ha sottolineato come si tratti di “un passo importante, a testimoniare la nostra volontà di non lasciare indietro nessuno, i fragili in particolare, in questo caso gli anziani”. Con l’istituzione del Garante, la Giunta ha voluto dare “un forte segnale di vicinanza verso chi merita ogni sforzo possibile per poter beneficiare di servizi e diritti adeguati alle loro esigenze. Auspico che possa essere approvata velocemente – ha aggiunto – ed accolta con favore da parte di tutte le forze politiche dell’Assemblea degli eletti”.
Una figura sempre più diffusa nella Penisola
Il Garante di Napoli è solo l’ultima figura, in ordine di tempo, istituita per dare voce ai bisogni di una popolazione che sta invecchiando progressivamente. Secondo le ultime previsioni Istat, infatti, nel 2050 1 cittadino su 3 in Italia sarà over 65.
A precedere il capoluogo partenopeo nella decisione, ad esempio, la città di Genova, che ha istituito questa figura a maggio 2021 con il compito di ascoltare gli anziani e le associazioni locali di rappresentanza; dare pareri sugli interventi a loro dedicati; individuare e combattere le discriminazioni legate all’età. Proposte simili sono state presentate a Roma e Torino. In questa direzione si sono mosse anche amministrazioni di città non capoluogo di provincia, da Arezzo a Ravenna, da Asti a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), da Fucecchio (Firenze) a Tortona (Alessandria), da Pescara a Forlì. A dicembre scorso, è stata la volta dell’Assemblea Regionale Siciliana, già preceduta dalla Regione Toscana.
Infine, non tutti sanno che a tutela dei diritti degli anziani ospitati nelle RSA operano a livello nazionale e locale il Garante nazionale e i Garanti regionali e comunali delle persone private della libertà personale.
“Dovremmo avere un progetto per ogni persona, preparare il tempo, cioè il futuro, avviare dei processi personali positivi, di consapevolezza, di costruzione umana, di formazione, per cui valga la pena affrontare lo spazio. Quando questo non c’è, come il futuro per i detenuti, la speranza di cura per i non autosufficienti, il valore della persona negli anziani, la relazione con l’altro per i fragili, allora si è condannati allo spazio. E questo è inaccettabile, oltre che oneroso e senza senso”. Così il Garante nazionale nella Relazione al Parlamento, presentata lo scorso 20 giugno.
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