A partire dal mese di luglio l’Inps paga a milioni di pensionati la somma aggiuntiva: l’importo varia in base al reddito complessivo e agli anni di contributi
Si parte da un minimo di 336 euro fino a un massimo di 655 euro in più: è la cosiddetta “quattordicesima”, introdotta dall’articolo 5, commi da 1 a 4, del Decreto Legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito con modificazioni nella Legge 3 agosto 2007, n. 127. Spetta ai pensionati che abbiano compiuto 64 anni di età e posseggano un reddito complessivo non superiore a 1,5 o a 2 volte il trattamento minimo annuo.
La somma aggiuntiva viene pagata dall’Inps sulla rata di luglio a tutti i pensionati che perfezionano i requisiti entro il 31 luglio dell’anno di riferimento. A chi invece raggiunge il requisito anagrafico dal 1° agosto in poi, la quattordicesima viene riconosciuta sulla rata di dicembre.
Ricevono la somma aggiuntiva anche le vedove titolari di pensione di reversibilità, purché abbiano compiuto 64 anni entro il 31 luglio e posseggano redditi non superiori a 2 volte il trattamento minimo Inps.
Quali sono esattamente gli importi? Ecco nel dettaglio le somme riconosciute in base alla fascia reddituale e agli anni di contributi:
Il pagamento della quattordicesima viene effettuato dall’Inps d’ufficio sulla base dei redditi disponibili relativi agli anni precedenti.
In ogni caso, il pensionato che non dovesse ricevere la somma ma ritenesse di averne diritto, potrà farne richiesta alla competente sede Inps, presentando una domanda di ricostituzione reddituale. Se avrà tutti i requisiti necessari, la quattordicesima gli sarà riconosciuta sulla prima rata utile di pensione.
Vale la pena ricordare che l’importo aggiuntivo non costituisce reddito, né ai fini fiscali né ai fini previdenziali e assistenziali. Non è finita qui. Sulla rata di luglio dovrebbero finalmente arrivare anche gli attesi aumenti sulle pensioni minime, previsti dall’ultima Legge di Bilancio e finora rimasti sulla carta. In sostanza, chi percepisce un assegno complessivo pari o inferiore a 563,74 euro (il minimo Inps) dovrebbe ricevere 8,46 euro in più al mese se ha meno di 75 anni e 36,08 euro se ha un’età superiore. La cosa sicura è che i titolari di pensione minima avranno diritto anche agli arretrati, visto che la Legge di Bilancio ha stabilito che gli aumenti saranno riconosciuti “per ciascuna delle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, ivi compresa la tredicesima mensilità spettante”.
© Riproduzione riservata