C’è un luogo speciale a Fossano, in Piemonte. Si chiama “Condominio Sociale Divina Provvidenza”. La struttura è nata per offrire sostegno a chi è in difficoltà. È stata inaugurata a settembre 2019, in collaborazione con la chiesa locale.
Una struttura polifunzionale per tutti
Al suo interno sono previsti diversi spazi ricreativi ed alloggi, pensati per le diverse esigenze. Così nel seminterrato troviamo una palestra con spogliatoi e docce, aperta anche alla collettività. Ma anche laboratori per la collaborazione con scuole ed associazioni del territorio.
All’esterno non mancano un ampio cortile e un’area verde, con un orto e spazi attrezzati per soggiorni in tenda da parte di gruppi scout. Al piano terra si trova, invece, “l’anima” del progetto, la Casa Famiglia San Paolo, gestita dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Infine, al primo e secondo piano il condominio mette a disposizione di chi ne ha bisogno 10 unità abitative di diverse dimensioni.
Un “villaggio solidale” ai tempi del Coronavirus
In questo condominio, che è quasi un piccolo “villaggio solidale”, si intrecciano oggi le vite di una quarantina di persone. Ci sono genitori anziani con figli disabili, adulti con gravi problemi di autonomia e giovani che sperimentano percorsi di coabitazione in nome della solidarietà.
Tutti loro sono mossi dalla convinzione che, proprio nella vicinanza e nell’aiuto reciproco, risieda il significato vero di questa parola. Il condominio solidale, infatti, non è solo uno spazio condiviso. Soprattutto è una serie di servizi messi in comune per rafforzare la comunità e prevenire l’isolamento e l’emarginazione. Tanto più utile in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, nel quale è fondamentale il sostegno ai più vulnerabili.
Secondo Maurizio Bergia, il responsabile della Casa Famiglia, questo tempo, sicuramente indimenticabile col suo carico di dolore, non deve passare invano. Deve piuttosto essere un momento di riflessione su cosa significhi “fare comunità”.
«Dobbiamo essere consapevoli – ha detto in una videointervista – che la condivisione della vita è un dono prezioso. Tanto più in questi giorni stravolti dall’emergenza sanitaria, dobbiamo essere vicini ai più fragili per tutelarli e non farli uscire di casa». Perché a volte per farcela, serve la certezza di non essere soli.
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