Sono giorni di saldi. Sulle vetrine dei negozi campeggiano cartelli con scritte cubitali del tipo “Tutto al 50%”, “Fino al 70%”… Un tentativo per salvare una stagione che, causa epidemia, chiusure obbligate e un calo drastico dei consumi, ha lasciato a molti l’amaro in bocca. Soprattutto a chi di vendite ci vive.
Ma anche in questa difficile situazione c’è chi non dimentica cosa vogliano dire speranza e solidarietà. Proprio come è accaduto a Cinisello Balsamo, nell’hinterland milanese. Qui la bottega artigianale di Roberto Visentin, calzolaio che dal 1989 ha il suo negozio in una delle vie principali del centro, ha esposto un cartello: “Sei in difficoltà? Ti riparo le scarpe e mi paghi quando puoi”.
Un paio di scarpe “in sospeso”
Quando una persona trascorre oltre trent’anni in un luogo, riconosce anche le più impercettibili variazioni, intravede i mutamenti, sa i vissuti personali che accomunano i suoi clienti. E sa anche che, causa del Covid, tante persone della zona hanno perso il lavoro. Capisce che tanti anziani e pensionati sono in difficoltà, perché i loro risparmi non bastano più ad aiutare anche i figli. E sa che c’è tanta gente che, in questo periodo, non può comprare un paio di scarpe nuove.
È per questo che Roberto Visentin ha deciso di dar loro la possibilità, almeno, di riparare quelle vecchie e deteriorate. Lo fa attraverso la possibilità di lasciare il conto in sospeso, in attesa di tempi migliori.
La normalità del bene in un piccolo gesto
Dal canto suo, questo artigiano lombardo non crede di aver fatto qualcosa di eccezionale ma, in tutta la sua semplicità, ammette che non poteva rimanere indifferente. Aveva bisogno, nel suo piccolo, di fare qualcosa per il bene della comunità.
Il suo gesto non è passato inosservato. Anzi, è stato molto apprezzato. Tanto che l’amministrazione comunale di Cinisello Balsamo ha convocato Visentin in municipio per ringraziarlo pubblicamente. «Un esempio virtuoso di vicinanza a chi è in difficoltà»: così Giuseppe Berlino, vicesindaco con delega al Commercio, ha definito il suo concittadino Roberto.
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