Claude Lelouch, (81 anni), regista romantico e animato dall’entusiasmo di un ragazzo, è riuscito in un colpo che non ha precedenti nella storia del cinema. A 53 anni dall’uscita del film «Un uomo e una donna», ha riportato sul set Jean-Louis Trintignant (88) e Anouk Aimée (87 anni) in un film presentato fuori concorso a Cannes dal titolo «Les plus belles années d’une vie». I due protagonisti sono ritornati, dopo oltre mezzo secolo, negli stessi luoghi del loro amore. Il tempo è passato ma niente si distrugge, i due protagonisti si guardano con amore e sensualità a prescindere dalle loro rughe e dai volti segnati.
Qualcuno l’ha definito un film sentimentale, romantico, nostalgico e gerontofilo. Monica Bellucci (54 anni) ha affermato: “trovo che il film abbia un bellissimo messaggio. Quando Anouk e Jean Louis si guardano non c’è solo l’emozione ma la passione e la voglia di piacersi. C’è un grande tabù sociale su questo. Ci si invecchia e per la società non esisti più dal punto di vista dell’amore, invece i sentimenti ci sono sempre. Trovo che sia molto ipocrita ignorarlo”.
La Bellucci interpreta, nel film la figlia di Trintignant una donna che aiuta il padre, ormai in ospizio, a ricordare la vita perché lui ha perso la memoria o fa finta di non averla. Lelouch parla di un incontro che sa di miracolo. In parte lo è. Ritrovare disponibili e ancora in attività i due protagonisti della pellicola del 1966 è un evento speciale sottolineato dallo stesso regista che afferma: “E’ la prima volta che accade nella storia del cinema una cosa così. Noi tre, io Jean Louis e Anouk siamo dei ‘sopravvissuti'”.
A chi lo definisce un film “crepuscolare, sulla morte”, il regista risponde che, al contrario, “il rivedersi dei due protagonisti è qualcosa di solare, una forza del presente. Nel film si cita Victor Hugo, ‘I più begli anni della nostra vita sono quelli non ancora vissuti’. Si può pensare davvero che la nostalgia non è interessante se non serve al presente.
© Riproduzione riservata