In una delle regioni più longeve d’Italia, la città di Cagliari ha recentemente presentato un piano per l’invecchiamento attivo della popolazione, un passo importante verso il benessere della comunità.
La Città Metropolitana di Cagliari ha un piano per l’invecchiamento attivo della sua comunità. Un importante passo avanti che ha richiesto, almeno nella sua fase iniziale conoscitiva, un lavoro lungo dieci mesi. Il risultato però è stato un progetto quanto più possibile calato “nella e sulla” realtà attuale.
Cagliari investe nel futuro e in un piano per l’invecchiamento attivo
In un’epoca segnata dall’invecchiamento demografico, l’implementazione di iniziative mirate a favorire una vita lunga e in salute per tutte le generazioni assume un’importanza cruciale. Non si tratta semplicemente di allungare la durata della vita, ma di garantire che gli anni aggiuntivi siano vissuti con pienezza, benessere e partecipazione attiva alla società. Le città che ambiscono a posizionarsi all’avanguardia devono riconoscere la longevità come un’opportunità, non come un fardello. Cagliari intende guidare questo cambiamento, grazie ad un piano per l’invecchiamento attivo articolato in sei assi fondamentali.
Sei assi per promuovere un piano di invecchiamento attivo a Cagliari
Ciascuno degli assi prevede specifici progetti per migliorare la qualità della vita della popolazione. In particolare, delle persone anziane. Gli assi sono: promozione della salute e del benessere; contrasto all’ageismo e promozione dell’empowerment personale; relazioni intergenerazionali e contrasto all’isolamento sociale; partecipazione attiva civica e sociale; ambienti favorevoli alla salute; apprendimento continuo.
Promozione della salute e del benessere, contrasto all’ageismo e promozione dell’empowerment personale
Il primo asse su cui si svilupperà il piano per l’invecchiamento attivo della città di Cagliari consiste nel promuovere lo stato di benessere psico-fisico e sociale delle persone lungo l’intero arco della vita. L’obiettivo è rafforzare, in ogni settore della società, la consapevolezza che il benessere passa attraverso l’adozione di stili di vita adeguati, un ambiente sociale coeso ed inclusivo.
Il secondo asse, non meno importante, prevede azioni con cui contrastare le discriminazioni e gli stereotipi legati all’età verso le persone anziane. Soprattutto, intende promuovere l’autodeterminazione (empowerment personale) lungo tutta la vita, in particolare durante la fase dell’invecchiamento.
Relazioni intergenerazionali e contrasto all’isolamento sociale
Il terzo asse ha come obiettivo quello di promuovere azioni di contrasto alla solitudine. Il compito qui è prevenirla e alleviarla grazie al potenziamento delle reti di relazioni e dei servizi in un’ottica di intergenerazionalità.
Partecipazione attiva civica e sociale e ambienti favorevoli alla salute
Il quarto asse insiste sull’importanza di sentirsi parte di una comunità e di una società. Un elemento che può influenzare il benessere delle persone anziane. Un fattore chiave per una longevità attiva e soddisfacente risiede nel mantenimento di una vivace attività sociale. Coltivare e nutrire le proprie reti di rapporti, partecipando attivamente alla vita della comunità, permette di contrastare l’isolamento e di sentirsi parte integrante di un tessuto sociale coeso.
Il quinto asse è dedicato all’ambiente. La configurazione degli spazi pubblici e privati, la progettazione degli edifici, l’efficienza del sistema di trasporti: tutti questi elementi concorrono a definire l’ambiente in cui viviamo, influenzando in modo significativo la nostra salute, la nostra partecipazione sociale e il nostro accesso ai servizi essenziali. In particolare, per quanto riguarda la popolazione anziana, un ambiente urbano ben progettato può fare la differenza tra una vita attiva e indipendente e una condizione di isolamento e dipendenza. Progettare una città a misura di anziano significa abbracciare il concetto di “accessibilità universale”, che va oltre l’eliminazione delle barriere fisiche e si estende a tutti gli aspetti della vita quotidiana
Apprendimento continuo
Il sesto asse, ultimo ma importantissimo, si basa sul concetto di “lifelong learning”, cioè di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. L’idea qui è che l’apprendimento è un processo continuo. Attraverso di esso, gli anziani possono continuare a sviluppare le proprie competenze e dare il proprio contributo alla società.
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