Sorpresa! Il parco della città sembra una foresta tropicale. Dopo sei settimane di lockdown la natura è esplosa cambiando il volto di Bercellona e ora una commissione di esperti, formata da urbanisti e biologi, sta cercando di capire come sfruttare questa opportunità a beneficio dei cittadini.
La scorsa primavera anche il capoluogo catalano, come molte altre metropoli in Europa, si è trasformata in una città fantasma. Le strade erano deserte, le saracinesche dei negozi abbassate e gli spazi verdi sono rimasti a lungo chiusi al pubblico. Mentre la città dormiva avvolta da un silenzio spettrale, la vegetazione cresceva indisturbata più rigogliosa che mai anche perché i giardinieri non hanno effettuato i regolari interventi di manutenzione. Con la complicità delle piogge più abbondanti e frequenti del solito, alla fine dello scorso aprile la città si è risvegliata dall’obbligato letargo imposto dalla pandemia più verde che mai e piena di farfalle.
L’effetto lockdown: una natura che si riprende il suo posto
Secondo i dati dell’Urban Butterfly Monitoring Scheme, il sistema europeo di monitoraggio delle farfalle, tra maggio e giugno del 2019 il numero dei lepidotteri a Barcellona è aumentato del 74%. E sono state avvistate alcune specie che non erano mai state viste da quelle parti prima di allora.
Alla fine del lockdown ci si è chiesti cosa fare: tornare alle condizioni di prima o lasciare che la natura faccia il suo corso? La risposta dell’amministrazione cittadina sarebbe da prendere come esempio anche dalle nostre parti. Gli esperti hanno pensato di dare il benvenuto alla vegetazione sopraggiunta progettando nuovi spazi urbani proprio in sua funzione.
La città è ora in procinto di creare 783mila metri quadrati di spazio verde aperto, compresa un’area intorno alla famosa basilica della Sagrada Familía e 49mila metri quadrati di strade verdi con nidi per gli uccelli, alveari e piante specifiche che attirano determinati insetti che a loro volta richiamano le farfalle.
Un turismo in cerca della biodiversità
In futuro i turisti potrebbero girare per la città con una mappa della biodiversità in cerca di esemplari specifici di flora o fauna. L’idea non è nuova. In molte città del mondo si sta cercando di inserire la natura all’interno della città superando il concetto di parchi ben curati circondati dall’asfalto. Questa volta la rivoluzione è stata spontanea e gli abitanti di Barcellona non vogliono lasciarsi sfuggire questa opportunità perché sanno che la natura fa bene alla salute e all’umore.
La nuova Barcellona sarà volutamente più selvaggia e se si vedranno spuntare fiori o piante dal muro di un palazzo non bisognerà pensare che sia colpa della negligenza dei giardinieri. Il nuovo verde dovrà comunque essere gestito ma non nel modo tradizionale. Non bisognerà più privilegiare l’estetica ma la biodiversità. La natura non è più relegata in spazi circoscritti puliti e ordinati ma irrompe nelle strade e nei luoghi pubblici come una presenza gioiosa e salutare. Insomma, non è il cittadino che va nella natura, ma è la natura che va dai cittadini.
(Foto apertura: TTstudio/Shutterstock.com)
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