È il vogatore più anziano ad aver preso parte ad una delle regate più dure al mondo. Con la sua barca, Never too old (Non è mai troppo tardi), e senza alcuna assistenza, Frank Rothwell ha solcato il traguardo raggiungendo un meritato diciottesimo posto. Il settantenne inglese ha sfidato l’Oceano percorrendo per centinaia di migliaia di Km la distanza che separa le Canarie dalle Indie Occidentali. E lo ha fatto per una buona causa: una raccolta fondi per la ricerca sull’Alzheimer. La sua impresa è documentata sia su Facebook che sulle pagine dell’Atlantic Challenge.
La Talisker Whiskey Atlantic Challenge
L’Atlantic Challenge – di cui il Whiskey Talisker è lo sponsor – è una gara in barca a remi attraverso l’Atlantico. Per completare l’itinerario, oltre 3.000 miglia nautiche (4.828 km), un vogatore esperto impiega circa 35-40 giorni.
Quest’anno hanno partecipato 55 sfidanti da varie parti del mondo. La maggior parte degli equipaggi sono formati da due o quattro persone, sebbene non manchino i vogatori in solitaria, proprio come Rothwell. Alcuni sono vogatori di lungo corso, altri affrontano la sfida per la prima volta.
Per attraversare l’Atlantico bisogna remare 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Le squadre di due e quattro persone remano a turni, ma per chi è solo la fatica è doppia. Uomini e donne sfidano il sole, il vento e le onde, tenendosi pronti a qualsiasi imprevisto. Una tempesta o la collisione con un grosso pesce richiedono sangue freddo ed esperienza.
Un lupo di mare che sfida l’Alzheimer
Frank non lo ha fatto solo per soddisfazione personale, per “cercare se stesso”. Il suo obiettivo finale, la raccolta di oltre 640.000 sterline (729.000 euro), è stato un omaggio alla memoria di suo cognato Roger, morto di Alzheimer a soli 62 anni.
In un intervista al Guardian ha dichiarato che raggiungere il traguardo è stato “euforico ed emozionante”. Le emozioni non sono mancate neanche durante il viaggio. In mare infatti lo hanno raggiunto centinaia di messaggi di persone che ogni giorno combattono la malattia al fianco di un familiare.
Partito il 12 dicembre scorso, il 6 gennaio ha tagliato il traguardo ad Antigua. Lì ha trovato ad attenderlo Judith, sua moglie da 50 anni. Frank fin da adolescente ha lavorato su yacht e navi da crociera. Leggendo la sua biografia si scopre che ha superato un tumore alla prostata e grazie al suo fisico sportivo, allenato alle maratone, ha scalato il Kilimangiaro ed è vissuto settimane su un’isola deserta per girare un reality inglese.
Un misto di coraggio e incoscienza
La sua ultima sfida ha richiesto oltre 18 mesi di allenamento e preparazione. Rothwell ha autofinanziato la sua impresa, per devolvere poi tutto il ricavato alla ricerca scientifica. Per settimane è rimasto in una cuccetta, con un telefono e una tabella di marcia di 70 km giornalieri, due ore ai remi e due di riposo. Ha mangiato barrette e ha avuto per compagni gli uccelli marini. Con la sola forza delle braccia, un misto di coraggio e – forse incoscienza -, ha dimostrato che “Non è mai troppo tardi” per affrontare le proprie sfide. Se a ciò aggiungiamo un pizzico di altruismo, c’è di che andarne fieri.
(Foto Apertura: Alzheimers Research UK/Facebook)
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