Dopo il ritiro dalla poltrona di sindaca a 93 anni, la supercentenaria Hazel McCallion, si riconferma direttrice dell’aeroporto più grande del Canada.
Per il premier dell’Ontario Doug Ford la 101enne Hazel è una delle icone del Canada moderno. Il suo aspetto minuto e delicato nasconde in realtà un animo di ferro. Cresciuta come una magnolia dai fiori d’acciaio, ha sempre preso la vita di petto, attraversandola con entusiasmo e fermezza. Al punto che oggi le sono intitolati una scuola, una biblioteca, una squadra di baseball e persino il progetto di metropolitana leggera, la “Hazel McCallion Line”. Una vita, quella di Hazel, affrontata sempre di petto, con coraggio e fiducia, così come le aveva insegnato sua madre, infermiera.
Dallo sport alla politica
Questa leggenda contemporanea nasce in una fattoria del Quebec nel 1921, ultima di 5 fratelli. Sono gli anni della Grande Depressione e lei, che avrebbe voluto studiare e laurearsi, è costretta a rinunciare ai suo sogni per accettare un lavoro in fabbrica. Ma non per questo si dispera: prende un diploma, cambia lavoro e inizia a giocare a hockey per 5 dollari a partita. Una carriera sportiva che, se la porta a giocare con successo nei campionati nazionali femminili, le costa la rottura di ben due denti. Ma che le lascerà un’impronta di gioco che sarà alla base della sua brillante, futura carriera politica.
La pioniera degli Anni ’70
Dopo il matrimonio inizia il suo impegno nella vita della comunità di Mississauga, il sobborgo vicino Toronto dove vive, guadagnandosi la stima della cittadinanza. Finché a 57 anni viene eletta sindaca. Siamo nella metà degli Anni ’70, e sono ancora poche le donne che in Canada ricoprono cariche pubbliche. Essere donna, si dice, è un fattore di debolezza. Ma si sbagliano. Hazel sconfigge il suo avversario, accusato proprio di attacchi a sfondo sessista, e da quel momento viene rieletta per 12 mandati consecutivi. Nella sua autobiografia racconta che il suo lato femminile non le ha mai causato problemi. Collaboratori ed avversari, infatti, l’hanno sempre trattata con il dovuto rispetto, sapendo bene di non avere a che fare con una “mammoletta”.
“Uragano” Hazel
Presto si guadagna sul campo il soprannome di “Uragano”, che le calza a pennello e che, nella memoria locale, ricorda la terribile tempesta che nel 1954 aveva devastato la regione. Intransigente, schietta, mai al soldo di un partito politico, i detrattori le rimproverano una questione di conflitto di interessi (a causa di un’operazione finanziaria di suo figlio) – presto risolta -, e una iper-cementificazione del territorio. Ma in fondo lei resta la vera artefice del progresso cittadino. È lei ad aver trasformato un piccolo sobborgo agricolo nella settima città del Canada. E lo ha fatto alla sua maniera, sfacciata e pragmatica (“come lo può essere una bambina cresciuta nei difficili Anni ’30”, racconta nelle sue memorie).
Una centenaria alla guida del più grande aeroporto del Canada
Molti ricordano che – da sindaca – aveva l’abitudine di passare il tempo tra i suoi concittadini per intercettarne i bisogni e, con le informazioni ottenute, sbaragliava gli avversari nei comizi. Una politica di razza, insomma, che lascia la poltrona a 93 anni, ma non si ritira del tutto dalla vita pubblica. Il suo nome infatti, apre le porte a molti, inclusa Bonnie Crombie, suo successore alla carriera di sindaca. E Justin Trudeau, non ancora Primo Ministro. Nel 2014, dopo 36 anni da Prima Cittadina, è nominata direttrice dell’aeroporto di Toronto, 50 milioni di passeggeri l’anno. Una carica che – a 101 anni – le è appena stata riconfermata per il prossimo triennio. Di Hazel si può dire ciò che lei stessa rispose una volta a chi la ringraziava per aver costruito la sua città: «Se realizzi una base solida nessuno può rovinarla».
(Foto di Apertura: Art Babych/Shutterstock.com)
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