Quasi due milioni di cittadini tra Spagna e Portogallo sono rimasti senza corrente per ore. L’ipotesi più verosimile è quella di un guasto elettrico, ma non si esclude il cyberattacco: e cinque giorni prima Repsol aveva lanciato un allarme.
Blackout in Spagna e Portogallo: un’interruzione senza precedenti
Un’improvvisa interruzione dell’energia elettrica ha colpito lunedì 28 aprile gran parte della Spagna e del Portogallo, lasciando al buio milioni di cittadini e paralizzando numerosi servizi essenziali. Il blackout, durato diverse ore, ha interessato anche alcuni tratti della rete elettrica francese, e in particolare ha coinvolto la zona dei Pirenei.
Red Eléctrica Española e REN, le due compagnie che gestiscono le reti nazionali spagnola e portoghese, hanno confermato che si è trattato di un guasto su scala europea, il più grave mai registrato nella penisola iberica.
Paesi al buio
In Spagna, il blackout ha lasciato senza elettricità oltre un milione di persone, mentre in Portogallo si stima che siano stati almeno 800.000 i cittadini coinvolti. Disagi si sono verificati anche nei trasporti: diverse linee ferroviarie si sono fermate improvvisamente, i semafori hanno smesso di funzionare e molte attività commerciali hanno dovuto sospendere il servizio.
La corrente è stata ripristinata progressivamente nel corso della serata (circa alle 04:00 ora locale), ma l’incidente ha sollevato domande preoccupanti sulla sicurezza della rete elettrica europea.
La rete europea sotto pressione
Secondo le informazioni fornite da Red Eléctrica, l’interruzione si è originata da una perdita di sincronizzazione della rete europea, una condizione che impedisce il corretto bilanciamento del sistema elettrico e che può portare a distacchi automatici della corrente in varie aree interconnesse.
Un’interruzione così estesa in Europa non si registrava da almeno vent’anni: l’ultimo caso simile risale infatti al 2003 in Italia, quando un albero caduto su una linea svizzera provocò il blackout generale del nostro paese.
Le autorità iberiche hanno spiegato che si è trattato di una misura automatica di sicurezza: per evitare danni più gravi agli impianti e agli utenti, il sistema ha staccato alcune linee in maniera preventiva. Tuttavia, l’ampiezza dell’evento suggerisce che ci siano stati problemi nella reazione a catena, o forse nella gestione dell’equilibrio della rete continentale.
Le possibili cause del blackout
Le autorità sono ancora impegnate a chiarire con precisione le cause dell’interruzione elettrica, ma alcune ipotesi iniziano a delinearsi con maggiore insistenza.
Una delle principali riguarda i fenomeni atmosferici estremi: l’operatore portoghese REN ha suggerito che brusche variazioni di temperatura possano aver generato vibrazioni nell’atmosfera tali da interferire con le linee ad alta tensione, compromettendo la sincronizzazione della rete elettrica europea.
A questa spiegazione si affianca quella dei guasti tecnici, sostenuta da Red Eléctrica Española, che ha riportato forti oscillazioni nel sistema elettrico come possibile innesco dell’effetto domino.
In parallelo, alcune fonti portoghesi hanno inizialmente ipotizzato anche la presenza di un incendio nel sud-ovest della Francia come causa scatenante. Tale ricostruzione è stata prontamente smentita dall’operatore francese RTE, che ha confermato l’assenza di focolai nella zona in questione.
Infine, pur in mancanza di prove concrete, non si esclude del tutto l’eventualità di un cyberattacco: un’ipotesi remota, ma non impossibile, considerando l’elevata interconnessione e vulnerabilità delle infrastrutture digitali odierne.
L’allarme ignorato di Repsol
Un dettaglio significativo che potrebbe assumere nuova rilevanza alla luce degli eventi è quanto accaduto cinque giorni prima del blackout, il 22 aprile. In quella data, infatti, la compagnia petrolifera spagnola Repsol aveva informato i propri clienti di un grave guasto elettrico che ha causato lo spegnimento della raffineria di Cartagena, una delle più importanti del paese.
Nella lettera inviata ai clienti, l’azienda parlava di “uno spegnimento imprevisto dovuto a problemi tecnici con l’alimentazione elettrica”, specificando che le consegne sarebbero state sospese fino alla completa risoluzione dell’incidente.
Secondo quanto riportato da El Mundo, il malfunzionamento è stato causato da un “grave guasto elettrico non correlato all’impianto” stesso, tanto da costringere Repsol ad attivare la clausola di forza maggiore.
I meccanismi di protezione delle raffinerie si attivano quando rilevano malfunzionamenti nel sistema elettrico, per evitare il collasso delle attività. Dopo lo spegnimento, non è possibile riprendere le operazioni finché la rete non è completamente stabilizzata.
Lo stesso giorno dell’incidente, il ministro dei Trasporti Oscar Puente aveva segnalato su X “una tensione eccessiva nella rete” che stava provocando disagi sulla linea ferroviaria Chamartín-Pajares. Tutti segnali che oggi, a posteriori, assumono un peso diverso e potrebbero far pensare a un problema più esteso e sottovalutato.
Conservazione degli alimenti durante un blackout
Purtroppo, eventi che colpiscono le reti elettriche possono scatenarsi ovunque e in qualunque momento. Dunque, meglio essere preparati.
Durante un blackout prolungato, è fondamentale sapere come conservare correttamente il cibo per evitare sprechi e rischi sanitari. Un frigorifero ben chiuso può mantenere una temperatura sicura per circa quattro ore, ma è essenziale evitare di aprirlo frequentemente, così da trattenere il freddo interno il più a lungo possibile.
Per quanto riguarda il congelatore, questo può garantire la conservazione degli alimenti per un periodo che va dalle ventiquattro alle quarantotto ore, a seconda della sua capienza e del livello di riempimento. Più è pieno, più a lungo riuscirà a mantenere basse le temperature. In situazioni di emergenza, pianificare l’ordine di consumo dei cibi, privilegiando quelli più deperibili, può fare la differenza.
Cosa fare durante un blackout
Affrontare un blackout in sicurezza richiede alcune precauzioni fondamentali. È importante tenere sempre a portata di mano torce elettriche funzionanti, batterie di riserva e un piccolo kit d’emergenza con acqua, cibo non deperibile e medicinali essenziali.
Disporre di una radio a batterie può essere estremamente utile per ricevere aggiornamenti e comunicazioni ufficiali nel caso in cui le reti mobili siano fuori uso. Per quanto riguarda la sicurezza domestica, invece, è preferibile evitare l’uso di candele, che rappresentano un potenziale rischio di incendio, optando invece per luci a LED portatili.
Inoltre, durante l’interruzione, è consigliabile consumare prima gli alimenti freschi e poi passare a quelli in scatola o a lunga conservazione, assicurandosi di non aprire inutilmente frigorifero e congelatore per preservarne il contenuto.
Una rete da ripensare
Il blackout del 28 aprile ha acceso i riflettori sulla fragilità delle infrastrutture energetiche europee, sempre più interconnesse e soggette a fattori esterni.
L’episodio ha messo in luce quanto un guasto, anche circoscritto, possa propagarsi rapidamente su scala continentale. La crescente dipendenza da fonti di energia rinnovabile, seppur necessaria per la transizione ecologica, impone una revisione dei meccanismi di bilanciamento della rete e di protezione dagli shock.
È probabile che nei prossimi giorni emergeranno nuovi dettagli su quanto accaduto, ma già oggi appare chiara l’urgenza di investimenti strutturali per rendere il sistema elettrico europeo più resiliente e reattivo.
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