Era previsto per il 6 maggio prossimo il giuramento delle Guardie Svizzere, ma il lutto ha spostato l’evento in autunno. Chi sono i soldati del Papa e perché giurano proprio in quella data.
La notizia è arrivata tramite un comunicato delle stesse Guardie Svizzere Pontificie in lutto: la cerimonia di giuramento, all’inizio prevista per il 6 maggio prossimo, è stata rinviata a data da destinarsi nell’autunno 2025. La nuova data sarà comunicata in seguito. Nel comunicato stampa si legge anche che «in questi giorni di dolore e raccoglimento, a seguito della scomparsa del nostro amato Santo Padre, papa Francesco, la Guardia Svizzera Pontificia è pienamente concentrata sulla propria missione e si unisce in preghiera per il suo eterno riposo».
Chi sono e perché il Papa dispone delle Guardie Svizzere
Le Guardie Svizzere Pontificie oggi sono costituite da un corpo militare di volontari che deve rispondere a determinati standard. Possono farne parte solo cittadini svizzeri di sesso maschile, di fede cattolica, con un’età compresa tra i 19 e i 30 anni. Devono essere, inoltre, celibi e aver completato il servizio militare nell’esercito svizzero con una reputazione impeccabile. Altri requisiti: avere un’altezza minima di 1,74 metri e godere di buona salute.
Da più di 500 anni il loro compito principale è proteggere il Sommo Pontefice e la sua residenza. Svolgono anche diverse altre funzioni importanti. Tra queste, accompagnare il Papa nei suoi viaggi apostolici; vigilare sugli ingressi della Città del Vaticano e controllare gli accessi; eseguire servizi d’ordine e d’onore durante udienze, cerimonie e visite di capi di Stato e ambasciatori; proteggere il Collegio dei Cardinali durante il periodo di Sede Vacante (tra la morte o la rinuncia di un Papa e l’elezione del successivo); fornire informazioni ai visitatori del Vaticano.
Nonostante le pittoresche uniformi rinascimentali, le Guardie Svizzere sono addestrate con standard moderni e collaborano strettamente con le autorità italiane e il Corpo della Gendarmeria Vaticana per garantire la sicurezza del Papa e del Vaticano, soprattutto in un contesto di crescente minaccia terroristica.
Quando nasce la Guardia Svizzera Pontificia
Molti turisti a Roma ammirano le guardie svizzere senza conoscerne la storia. La loro presenza risale al 1506, quando Papa Giulio II scelse i soldati svizzeri, reputati invincibili per la loro forza, nobiltà d’animo e proverbiale fedeltà.
La data ufficiale di nascita della Guardia Svizzera Pontificia, infatti, è il 22 gennaio 1506, con l’arrivo in Vaticano di 150 svizzeri. Al comando del capitano Kaspar von Silenen, del Cantone di Uri, attraversarono Porta del Popolo ed entrarono per la prima volta in Vaticano, benedetti da Papa Giulio II. C’è da dire, però, che già in precedenza i papi Sisto IV, Innocenzo VIII e Alessandro VI avevano stipulato alleanze con i confederati svizzeri e si erano serviti di loro come mercenari, in un periodo di grandi guerre in Italia che vedevano spesso gli svizzeri coinvolti su diversi fronti. Il futuro Giulio II, conoscitore degli svizzeri, favorì la loro entrata al servizio del papato.
Perché le Guardie Svizzere giurano il 6 maggio
Il 6 maggio di ogni anno le Guardie Svizzere, terminato il percorso di addestramento, giurano fedeltà al Pontefice. La data non è casuale, ma richiama i fatti del Sacco di Roma del Cinquecento che le vide protagoniste nella difesa del Papa.
La mattina del 6 maggio 1527, infatti, i lanzichenecchi invadevano Borgo S. Spirito e S. Pietro. La Guardia Svizzera e le poche truppe romane resistettero disperatamente. Il comandante Kaspar Röist venne trucidato mentre dei 189 svizzeri se ne salvarono solo quarantadue, quelli che all’ultimo momento, al comando di Hercules Göldli, avevano accompagnato Clemente VII nel suo rifugio di Castel Sant’Angelo. Il 5 giugno Clemente VII si arrendeva e accettava pesanti condizioni. Oltre alla cessione di numerosi territori e il pagamento di quattrocentomila ducati, la guarnigione papale fu sostituita con quattro compagnie di tedeschi e spagnoli. Alla soppressa Guardia Svizzera subentrarono duecento lanzichenecchi.
Chi ha disegnato le divise delle Guardie Svizzere? Non fu Michelangelo
Le Guardie Svizzere sfoggiano una distintiva uniforme “di gala” rinascimentale nei colori blu, rosso e giallo scuro. I sergenti vestono in nero e rosso, mentre gli ufficiali indossano un’uniforme rossa dal taglio leggermente differente. Contrariamente alla credenza popolare che attribuisce il design a Michelangelo (presente a Roma all’arrivo delle prime truppe svizzere), l’attuale divisa fu ideata dal comandante Jules Repond all’inizio del XX secolo, traendo ispirazione da divise storiche e dalle opere di Raffaello.
I colori blu e giallo richiamano lo stemma di Papa Giulio II della Rovere, fondatore del corpo. Il rosso si rifà invece allo stemma di Papa Clemente VII dei Medici. Lo stemma di Giulio II, una quercia, adorna anche il morione argentato, un elmetto ornato da piume di struzzo di colori variabili in base al grado. Il morione, abbinato a una corazza seicentesca, è riservato alle occasioni speciali con la grande uniforme.
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