“Tutta la vita al centro della confusione o dentro il palmo di una mano…”, cantava Lucio Dalla e proprio su queste parole si è aperta la serata di premiazione di Corti di Lunga Vita. Nella meravigliosa cornice offerta dal MAXXI di Roma ieri sera si è conclusa la terza edizione del concorso internazionale di cortometraggi. Da tre anni numerosi registi partecipano all’evento proponendo la loro interpretazione dei temi delle varie edizioni: quest’anno la sfida era racchiudere in non più di sette minuti una narrazione che raccontasse Tutta la vita.
A condurre la serata è stata la giornalista Alessandra Rissotto, che ha presentato la finale del concorso per il secondo anno consecutivo. Atteso da tutta la platea l’arrivo della giuria composta dalla fotografa Lina Pallotta, la scrittrice Lidia Ravera, il sociologo Nadio Delai, il geriatra Marco Trabucchi e presieduta dal Maestro Paolo Virzì. La narrativa e il racconto che hanno caratterizzato i cortometraggi di quest’anno hanno colpito soprattutto per il loro messaggio: una visione al di là degli stereotipi, la ricerca di un punto d’incontro tra le generazioni. Sorprende, infatti, che siano stati prevalentemente i più giovani a cogliere la sfida di questa edizione.
Lo ha spiegato il presidente nazionale di 50&Più Carlo Sangalli: «Molti degli autori di questa edizione sono giovani e questo fa davvero ben sperare in un patto generazionale. La nostra associazione crede che la cultura, in questo senso, possa aiutare. La cultura è bellezza, ricchezza di idee e dà sempre un ritorno nel rapporto tra generazioni, come un passaggio di testimone. È un concetto che esprimiamo con quel “più” nel nostro nome: la nostra associazione vuole dedicarsi a tanti aspetti tra cui quello di coltivare il rapporto con i giovani».
Anche Gabriele Sampaolo, segretario generale di 50&Più, ha commentato la grande partecipazione dei giovani registi: «Quando abbiamo cercato l’idea per il tema di quest’anno è stato il Maestro Paolo Virzì a proporre Tutta la vita. Un messaggio semplice, ma diretto, che può dare spazio a molte interpretazioni. Tutta la vita è un messaggio che spinge a cercare quegli elementi costanti in tutte le fasi della vita e che sono emersi nei cortometraggi di questa edizione. Primo tra tutti il desiderio, il motore della vita che accomuna tutti: la voglia di imparare, la complicità, il ricordo, la necessità di comunicare. A parlarne sono stati soprattutto i giovani e noi siamo incoraggiati dalla loro partecipazione: il loro modo di guardare con interesse al tema dell’anzianità fa ben sperare».
Tra le interpretazioni che hanno colpito maggiormente il Centro Studi 50&Più c’è stata quella data da Riccardo Menicatti, classe 1986, e Bruno Ugioli, classe 1989, a cui è stata assegnata la “Menzione Speciale”. Premiato da Nadio Delai, il cortometraggio Tutto il tempo che vogliamo racconta l’amore da un punto di vista insolito, con leggerezza e poesia. Il dialogo vivace dei protagonisti apre le porte all’amore nella sua forma più forte, quella che resiste alla malattia e rimane ancorata ai ricordi sbiaditi e ai brevi momenti di felicità. «Molti di noi si sono identificati in questa storia», ha detto Delai. «Ci sono dei sentimenti positivi del vivere, la delicatezza e la memoria. Quella stessa memoria che non rimane sotto una campana di vetro, ma che sa collegare il passato con il presente e il presente con il futuro. Qui c’è voglia di futuro e di vita». Un sentimento autentico capace di mantenerci vivi, come spiega Menicatti: «La nostra opera nasce dal timore di dimenticare ciò che siamo e ciò che abbiamo vissuto: nel momento in cui dimentichiamo i nostri ricordi, dimentichiamo anche una parte di noi. Con questo corto abbiamo cercato di presentare una sorta di antidoto presentando la storia di una coppia che continuerà a scegliersi oltre alle barriere della malattia».
Ad aggiudicarsi il terzo posto, invece, il cortometraggio verticale Letizia del ventottenne Romeo Vincenzo De Nicola. Un connubio riuscito di documentario e fiction: la storia della protagonista, raccontata in prima persona, trasporta lo spettatore nel vissuto di questa donna forte e allo stesso tempo tenera. In prima fila anche Letizia Porcari, la protagonista novantasettenne del cortometraggio, visibilmente emozionata. A premiarlo è stata Lidia Ravera: «De Nicola ha messo in scena il fascino che non è una cosa che si perde per strada, anzi. Nella nostra società il fascino è un discorso che interessa soprattutto le donne, ma non dipende dall’età. Se si ha fascino, se si ha un buon rapporto con se stessi e con ciò che si è, si può addirittura migliorare invecchiando», ha commentato la scrittrice.
Il secondo posto è andato a Olivetti 82, l’opera di Giacomo Santoro (23 anni) e Dario Lanciotti (26 anni). Un racconto distopico che gira attorno a un inquietante dilemma del protagonista, arrivando ad un finale sorprendente e originale. Sul palco, al momento della premiazione, anche l’attore protagonista Vincenzo Lauria. È stata Lina Pallotta a consegnare il premio ai tre ragazzi: «Il bianco e nero di questa pellicola tende sempre alla luminosità, è una delle caratteristiche che colpisce di più. L’uso della tecnica si lega perfettamente alla sorpresa finale: rimanere soli nel mondo è visto come un buco bianco in questo caso». L’idea alla base del corto sembra essere serendipica, come hanno spiegato gli autori: «Inizialmente lavoravamo ad un’altra storia, poi abbiamo cominciato a pensare a questa narrazione e ci ha convinto da subito. Il protagonista è un uomo solo che davanti all’occasione di salvare la propria vita agisce egoisticamente e viene condannato a rimanere solo per sempre».
Sul gradino più alto del podio, infine, si è posizionato Dodici minuti di pioggia, il primo cortometraggio animato nella giovane storia di Corti di Lunga Vita. A ritirare il premio il catanese Fabio Teriaca, classe 1975, accompagnato da Sergio Cammariere che ha composto la colonna sonora del cortometraggio. Un film che scorre lungo la via dei ricordi grazie ad una narrazione tenera e coinvolgente, interpretando al meglio il tema Tutta la vita. Sul palco anche il Maestro Paolo Virzì e il presidente di 50&Più Carlo Sangalli. «Il protagonista torna nel paese siciliano della sua infanzia e, allo stesso tempo, a una storia personale in un racconto poetico e commovente. È eccezionale l’esecuzione della tecnica d’animazione e l’accompagnamento della meravigliosa colonna sonora di Cammariere», ha detto Virzì. «Il ritorno alla propria terra, il viaggio nell’andare a ritrovare i luoghi e le persone care significa guardare avanti, ma al tempo stesso avere la forza di sapere cosa significano il passato e le radici», ha commentato il presidente Sangalli. Si tratta di un cortometraggio che ha già vinto otto premi internazionali, come spiega Sergio Cammariere, e che parteciperà anche ad altri concorsi. «Ho scelto di estrapolare questo cortometraggio dal mio libro Il volo delle voglie – spiega Teriaca – e ho voluto farlo in chiave animata per trasmettere ai più piccoli quelli che credo siano valori importanti come le proprie origini, la propria terra e i propri ricordi».
Durante la serata è stato assegnato anche il Premio 50&Più riservato ai soci: per scoprire chi ha vinto clicca qui.
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