Richieste d’asilo: l’UE presenta la prima lista ufficiale di nazioni considerate “sicure” per i migranti
I migranti provenienti dalle nuove nazioni elencate tra i paesi sicuri otterranno più difficilmente una risposta positiva alla domanda di asilo politico in uno stato dell’Ue e saranno più facilmente rimpatriati. La Commissione Europea ha ufficializzato la prima lista di “Paesi di origine sicuri” per gestire efficacemente le richieste d’asilo in Europa. Come anticipato dalla presidente Ursula von der Leyen lo scorso marzo, l’elenco comprende inizialmente sette Stati extra-UE: Kosovo, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Marocco e Tunisia. A questi si aggiungono tutti i Paesi attualmente candidati all’ingresso nell’Unione.
Perché questa lista è importante
La designazione di “Paese sicuro” permette agli Stati membri di velocizzare notevolmente l’esame delle domande d’asilo quando provengono da nazioni considerate generalmente prive di persecuzioni sistematiche. Con questa classificazione, le autorità possono applicare procedure accelerate (tre mesi invece dei normali sei) o di frontiera quando esistono alte probabilità che le richieste risultino infondate. “La designazione come Paese di origine sicuro non costituisce una garanzia di sicurezza per tutti i cittadini di quel Paese”, ha precisato la Commissione. Sottolineando che rimane obbligatoria “una valutazione individuale di ciascuna domanda d’asilo”.
Un sistema dinamico
La lista di Bruxelles, una volta approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio UE, diventerà vincolante per tutti gli Stati membri, che potranno comunque mantenere i propri elenchi nazionali integrandoli con altri Paesi. Il meccanismo prevede però una revisione continua. Gli Stati inclusi possono essere sospesi o rimossi qualora non soddisfino più i criteri di sicurezza. Se un Paese viene eliminato dalla lista UE, i singoli membri potranno mantenerlo nei propri elenchi nazionali solo se però la Commissione non si opporrà entro due anni.
Asilo UE: paesi sicuri per aree e gruppi vulnerabili
Il meccanismo “dinamico” europeo per la gestione delle richieste d’asilo introduce una flessibilità cruciale: pur mirando a procedure più rapide ed efficienti designando paesi d’origine sicuri, esso prevede la possibilità di distinguere tra diverse aree geografiche o specifiche categorie di persone all’interno di uno stesso paese. Il meccanismo ‘dinamico’ consentirebbe, ad esempio, di designare la Turchia come paese sicuro per la maggior parte dei richiedenti asilo, ma di escludere da tale designazione i cittadini curdi, data la particolare situazione che riguarda questa minoranza. Allo stesso modo, si potrebbe considerare la Moldavia come paese sicuro, ad eccezione della regione della Transnistria, caratterizzata da una situazione politica e sociale distinta.
L’Italia ha 19 paesi sicuri
Molti Paesi dell’Unione dispongono di proprie liste di Paesi di origine sicuri, i cui cittadini sono soggetti a procedure di asilo accelerate. Ad esempio, la lista dell’Italia comprende 19 Paesi, tra cui Ghana, Senegal e Algeria. Attualmente. Mentre la Germania ne ha nove, ma il nuovo governo intende espanderla includendo anche Algeria, India, Marocco e Tunisia. Con questa iniziativa, l’Europa compie un passo significativo verso una gestione più uniforme ed efficiente della crisi migratoria. Cercando di bilanciare la necessità di procedure più rapide con il rispetto del fondamentale diritto d’asilo.
TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU SPAZIO50.IT
© Riproduzione riservata