In un incontro con il ministro Foti, l’Unione delle Province d’Italia aggiorna sulla situazione, positiva, dei nuovi progetti di realizzazione delle scuole finanziati dal Pnrr. Ma le difficoltà burocratiche e l’aumento dei costi rischiano di compromettere il piano.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) sta procedendo a pieno ritmo nelle province italiane, con risultati incoraggianti nel settore delle scuole secondarie superiori.
Secondo un primo monitoraggio condotto dall’Unione delle Province d’Italia (Upi), sono stati completati quasi 400 progetti, con oltre 700 altri in fase avanzata di esecuzione. La spesa complessiva ha superato 1 miliardo e 800 milioni di euro, confermando l’impegno delle amministrazioni locali nella realizzazione di infrastrutture scolastiche moderne ed efficienti.
Tuttavia, a fianco dei progressi, emergono anche preoccupazioni legate a problemi burocratici e a un’impennata dei costi che sta mettendo a dura prova i bilanci provinciali.
L’avanzamento dei progetti Pnrr per le scuole
Lo scorso 3 aprile, il presidente dell’Upi, Pasquale Gandolfi, insieme ad altri esponenti delle province italiane, ha presentato i risultati di questo monitoraggio in un incontro con il ministro per il Pnrr, Tommaso Foti.
Il focus dell’incontro è stato la realizzazione dei progetti scolastici previsti dal Piano, con particolare attenzione agli edifici delle scuole superiori. Nonostante la buona riuscita di molti interventi, Gandolfi ha sottolineato la necessità di un “accelerazione” per superare le difficoltà burocratiche e garantirne la conclusione nei tempi stabiliti.
Secondo i dati presentati, quasi 400 progetti sono stati completati, mentre oltre 700 sono in fase avanzata di esecuzione. Questi interventi sono destinati a rinnovare il patrimonio edilizio scolastico, garantendo strutture più moderne e sostenibili per gli studenti delle scuole superiori. La somma spesa fino ad ora supera i 1,8 miliardi di euro, una cifra significativa che riflette l’impegno delle Province italiane nella messa a terra delle risorse del Pnrr.
Le difficoltà burocratiche e l’aumento dei costi
Nonostante il bilancio positivo in termini di avanzamento dei lavori, le Province hanno evidenziato diverse difficoltà che rischiano di rallentare il raggiungimento degli obiettivi. Uno degli ostacoli principali riguarda le procedure burocratiche, che continuano a rallentare la rendicontazione delle spese.
Gandolfi ha fatto notare che “le lentezze nelle approvazioni delle varianti delle opere e le difficoltà nelle risposte relative alle richieste di saldo dei rendiconti stanno creando non pochi disagi”.
A ciò si aggiunge un ulteriore problema: l’impennata dei prezzi dei materiali da costruzione. A causa di questo aumento, che ha inciso notevolmente sui costi di ogni singolo cantiere, le Province si sono trovate a dover far fronte a una spesa aggiuntiva di circa 150 milioni di euro. Un importo che ha dovuto essere coperto con fondi propri delle amministrazioni locali, mettendo in difficoltà i bilanci provinciali.
Le proposte delle Province
Nel corso della riunione con il ministro Foti, le problematiche sollevate dalle Province sono state oggetto di discussione approfondita. Il presidente Gandolfi ha apprezzato la disponibilità del ministro all’ascolto, ma ha anche sottolineato l’urgenza di trovare soluzioni rapide per superare gli ostacoli burocratici e finanziari. Una delle principali proposte avanzate è stata quella di sbloccare le varianti delle opere e di permettere l’utilizzo dei ribassi d’asta per rientrare nei costi previsti dal piano.
Le Province, infatti, chiedono che il Governo intervenga su questi temi, soprattutto per evitare che le difficoltà burocratiche possano compromettere l’esito finale del Piano. Gandolfi ha aggiunto: “Ci siamo lasciati con la previsione di approfondire ulteriormente questi temi e di avviare tavoli regionali per affrontare i casi più specifici e trovare soluzioni concrete”.
La necessità di un confronto continuo tra Governo e Province
In un periodo in cui la gestione dei fondi europei è cruciale per lo sviluppo delle infrastrutture italiane, il dialogo tra il Governo centrale e le amministrazioni locali è fondamentale. Per questo, le Province hanno ribadito la necessità di un confronto continuo con il Governo per risolvere le problematiche e garantire il rispetto delle scadenze fissate dal Pnrr.
Sebbene i risultati ottenuti finora siano positivi, con un numero considerevole di progetti già completati e in fase avanzata, la situazione non è priva di criticità. È necessario, dunque, lavorare insieme per affrontare le difficoltà legate sia alla burocrazia che ai costi, che rischiano di rallentare l’efficacia dell’intervento.
Il futuro delle scuole superiori in Italia
L’aggiornamento sui progetti Pnrr per le scuole superiori dimostra l’impegno delle istituzioni locali nel miglioramento delle strutture scolastiche. Gli interventi mirano non solo a rendere gli edifici più moderni, ma anche a migliorare l’efficienza energetica, la sicurezza e l’accessibilità per studenti e insegnanti.
Il miglioramento delle scuole superiori non riguarda solo la ristrutturazione degli spazi fisici, ma anche l’innovazione tecnologica, che potrà rendere l’ambiente scolastico più funzionale e adatto alle esigenze della formazione del XXI secolo.
L’obiettivo del Pnrr, dunque, è anche quello di rinnovare l’infrastruttura scolastica in modo tale da offrire un’esperienza educativa di qualità, attraverso edifici all’avanguardia e ambienti di apprendimento più inclusivi. Tuttavia, per raggiungere questi traguardi, sarà essenziale superare le difficoltà che ancora rallentano la realizzazione dei progetti.
Una visione per il futuro
Il Pnrr offre un’opportunità unica per migliorare il sistema scolastico italiano, ristrutturando e innovando le scuole superiori, ma è anche un’opportunità per promuovere un cambiamento culturale nella gestione delle risorse pubbliche.
Le difficoltà incontrate lungo il percorso non devono fare dimenticare gli importanti risultati già ottenuti, ma è fondamentale lavorare per risolvere le problematiche che ancora permangono. Il futuro della scuola italiana dipende anche dalla capacità di sfruttare al meglio le risorse disponibili, e dalla sinergia tra le istituzioni locali e il Governo centrale, che devono lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune: una scuola più moderna, efficiente e inclusiva.
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