Oggi, 7 luglio, è la Giornata Mondiale del cioccolato. E la data non è casuale, ma è stata scelta in riferimento al quel fatidico 7 luglio 1550, convenzionalmente indicato come “il giorno della scoperta del cioccolato in Europa”. Fu l’inizio di una vera e propria mania per questo delizioso alimento.
In quei tempi, infatti, i galeoni spagnoli di ritorno dal Nuovo Mondo trasportavano, oltre ad oro e argento, anche un nuovo “tesoro” che di lì a poco avrebbe conquistato tutto il Vecchio Continente. Erano i semi della pianta di cacao, coltivati dai nativi dell’America Centro-Meridionale – secondo gli archeologi – già dal 1250 a.C.
Il cibo degli Dei: dalle Americhe all’Europa
Ma nel Paese d’origine la bevanda che se ne otteneva non aveva quel sapore dolce e vellutato che tanto amiamo oggi. Era composta da fave di cacao tostate ed acqua e per lo più veniva utilizzata nelle cerimonie religiose, come accadeva presso i Maya. Gli Aztechi la chiamavano xocoatl (acqua amara) e la insaporivano con vaniglia pepe e peperoncino.
Il cacao era così prezioso per questa civiltà da essere utilizzato come moneta di scambio. E ben presto i soldati spagnoli ne scoprono le virtù corroboranti. Hernán Cortés, conquistatore del Messico, lo definì “una bevanda divina cha aiuta a combattere la fatica” e affermava che una tazza era sufficiente per percorrere un giorno di cammino senza mangiare.
Un trionfo di sapori
Il cioccolato, sbarcato nei porti europei, raggiunse così le tavole dei regnanti e i circoli di nobili e borghesi, finendo col diffondersi rapidamente nei secoli a venire. Oggi il cioccolato non solo si beve, ma si addenta, sotto forma di tavolette dai gusti più svariati: dal peperoncino al rum. Dal sale himalayano alle scorze di limone. C’è poi il cioccolato vegano (che non impiega ingredienti contenenti principi animali) e quello senza glutine. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti. Ma il cioccolato è anche per tutte le età?
Consumare cioccolato fa bene nella terza età
Numerosi studi sostengono che, assunto con moderazione, il cioccolato fondente fa bene alla salute. Anche a quella delle persone anziane. Antistress, antinfiammatorio, anticoagulante, benefico per il fegato, contro il colesterolo e il mal di testa.
Per verificare alcune delle varie attribuzioni del cioccolato, sono state condotte diverse analisi ad ampio spettro. Tutte confermano le qualità benefiche contenute nei semi di cacao, particolarmente utili nella terza età. Il cioccolato, infatti, contiene flavonoidi, antiossidanti che proteggono il corpo dai radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare.
A queste sostanze, si è aggiunto il ruolo della teobromina, un alcaloide contenuto nella pianta del cacao, che agisce come vasodilatatore e cardiostimolante. È dimostrato che un consumo regolare di cioccolato fondente (almeno al 70% poiché, pur contenendo grassi saturi, il fondente non contiene colesterolo) aiuta a mantenere l’attenzione e la concentrazione.
Il cioccolato risveglia la mente e diminuisce il rischio di ictus
Ma il cioccolato può fare anche di più per i senior. Secondo una ricerca condotta dal dottor Giovambattista Desideri, direttore della Divisione geriatrica dell’Università dell’Aquila, consumare quotidianamente i flavonoli del cacao può rallentare il declino cognitivo.
Il suo team ha somministrato dosi variabili di flavonoidi a 90 anziani con lieve declino cognitivo, suddivisi in tre gruppi. Come risultato, il gruppo che aveva assunto dosi medio-alte dimostrava – ai test neurofisiologici – performance migliori di chi ne aveva consumato meno. Sempre in questo gruppo, inoltre, si osservava una diminuzione della pressione sanguigna, dello stress ossidativo e dell’insulino-resistenza. Tutti fattori, secondo i ricercatori, dai quali dipende circa il 40% del miglioramento cognitivo.
Non solo. Secondo uno studio australiano pubblicato sul British Medical Journal, un consumo giornaliero e decennale di cioccolato amaro potrebbe ridurre il numero di infarti e ictus in persone a rischio cardiovascolare. Qui, il risultato è stato raggiunto esaminando un campione di oltre 2.000 persone ad alto rischio cardiovascolare. Si è scoperto, così, che la prevenzione può non essere costosa. Infatti, con una spesa annua media a persona di 31 euro, si calcola di prevenire 70 casi di eventi cardiovascolari (infarto e ictus) non fatali e 10 fatali ogni 10mila consumatori di cioccolato.
Quanto cioccolato possono consumare i senior?
Il cioccolato amaro può essere considerato un toccasana per i senior. A patto, però, di non esagerare. Cento grammi di cioccolato contengono anche 33 grammi di grassi e 500 calorie, nemici della salute del cuore. Dunque – ci mettono in guardia i medici – è opportuno tenere il consumo sotto controllo. Chi ama il cioccolato (e non ha problemi di diabete o di peso) ne può consumare 10 o 20 grammi al giorno, pari a un quadretto o un cioccolatino.
Naturalmente, c’è cioccolato e cioccolato. Al momento dell’acquisto è importante verificare la percentuale di cacao, che non dovrebbe essere inferiore al 70%. Inoltre, è meglio preferire la tavoletta che contiene solo burro di cacao rispetto ai grassi vegetali che oggi, per legge, si possono aggiungere al cioccolato.
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