Si è tenuto ieri mattina al Parlamentino del CNEL l’incontro per parlare del nuovo volume nato dalla collaborazione di 50&Più e Fondazione Leonardo. “Ipotesi per il futuro degli anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali” si propone come opera corale – con i contributi di 23 autori – per guardare verso un orizzonte in cui il binomio tra senior e tecnologie sia sempre più positivo.
La conduzione di Barbara Carfagna
A condurre l’incontro è stata Barbara Carfagna, giornalista, autrice e conduttrice di “Codice: la vita è digitale”, un programma televisivo di divulgazione scientifica, tecnologica e sociale in onda su Rai1. “Quella che stiamo vivendo è ben più della cosiddetta quarta rivoluzione industriale. Si tratta piuttosto di una quarta rivoluzione umana all’interno della quale stanno cambiando i parametri della geografia e della storia. Questo passaggio, però, può essere colto appieno solo da chi non è nato in una cultura già completamente digitalizzata e quindi da quel target a cui si rivolge 50&Più. Chi riesce a trasferire la memoria, i valori e le capacità dall’era analogica a quella digitale sono proprio i senior. Per questo dobbiamo dare loro tutti gli strumenti necessari per trasmettere conoscenza alle generazioni future”.
Tiziano Treu: “Non dimenticare nessuna fascia d’età”
Dopo di lei è il padrone di casa a commentare il volume presentato da Fondazione Leonardo e 50&Più. “Il volume presentato da queste due realtà è affascinante e credo sia necessario leggerlo con attenzione”, ha commentato Tiziano Treu, Presidente del CNEL dal 2017. “Il nostro impegno sarà quello di applicare le buone pratiche e le conclusioni inserite al suo interno nelle attività del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Le innovazioni tecnologiche di cui si parla, infatti, influiscono sul problema della qualità della vita e della salute della persona anziana e per affrontarle al meglio è necessario applicare una lettura trasversale, così come proposto dal Recovery Fund”. Un pensiero anche alle difficoltà intergenerazionali. “È essenziale pensare alle difficoltà dei senior, ma non possiamo dimenticare i più giovani che vivono, oggi come mai prima d’ora, in una pessima condizione. È necessario, infatti, che si crei una cooperazione proficua tra questi due poli della società”.
“50&Più e Fondazione Leonardo analizzano le sfide di una popolazione che invecchia”, le parole del Professor Trabucchi
Ed è anche grazie all’importante intervento di Tiziano Treu che, lo scorso anno, 50&Più e Fondazione Leonardo hanno presentato il primo volume nato dalla loro collaborazione. Una compartecipazione che ha ricordato anche il Professor Marco Trabucchi, Presidente di Fondazione Leonardo. “L’anno scorso, in questo stesso luogo, è stato presentato il primo volume che analizzava il problema dell’invecchiamento nel mondo del lavoro. Un problema che stimola il bisogno di molti interventi, in tanti campi diversi, portando all’esigenza che ci siano tante realtà – del terzo settore, della cultura o delle università – che cerchino di mediare in questo scenario. Quest’anno parliamo di tecnologia e desideriamo continuare su questa strada con lo stesso intento. Davanti alle problematiche legate alla crisi demografica ed epidemiologica è ancora più facile individuare l’individuo fragile e colui che ha bisogno di supporto. Ma ciò che non si considera è che tutte le persone anziane, al di là della condizione di fragilità, possono sentirsi spiazzate di fronte ai grandi cambiamenti e a mutamenti così rapidi come quelli degli ultimi mesi che possono mettere in crisi il sistema di welfare e l’economia del Paese. E allora ben vengano imprese, realtà e Associazione che come 50&Più e Fondazione Leonardo arrivano a dare risposte su argomenti di grande rilievo per la nostra organizzazione sociale, coinvolgendo anche realtà intermedie”.
Il Presidente Carlo Sangalli: “Non possiamo lasciare i senior fuori dal codice”
Condivide questi pensieri anche il Presidente di 50&Più, Carlo Sangalli, che ieri mattina al CNEL ha fornito una lettura interessante del nuovo volume dell’Associazione e Fondazione Leonardo partendo dal significato di codice. “Barbara Carfagna, che oggi modera questo incontro, è conduttrice di un programma che si intitola “Codice: la vita è digitale”. Vorrei che vi soffermaste sul concetto di codice. In fondo non è altro che un sistema di simboli che consente la trasmissione e la comprensione di un messaggio e che serve a comunicare. Un concetto quanto mai attuale visto che l’emergenza sanitaria ha cambiato i codici di lettura della realtà e della comunicazione, amplificando la diffusione e l’utilizzo delle tecnologie nella vita quotidiana. E se durante la pandemia abbiamo adottato il digitale per necessità, ora bisogna implementarne l’utilizzo, massimizzarne i benefici. La generazione over 50, che sulla carta possiede meno competenze digitali, è anche il segmento di popolazione maggiormente in crescita e destinato ad assumere un ruolo sempre più centrale in termini sociali ed economici. Non possiamo permettere che vengano lasciati indietro, che rimangano “fuori dal codice”. Questo volume raccoglie il contributo e l’esperienza di 23 autori partendo da un punto di partenza unitario e ben riassunto nella ricerca dedicata alla percezione della tecnologia da parte dei senior condotta da Pierluigi Ascani e Format Research”.
I numeri dell’indagine di Format Research spiegati da Pierluigi Ascani
Ed è proprio Ascani, Presidente di Format Research, a spiegare i numeri raccolti nell’indagine dell’istituto di ricerca. “L’indagine sulla digitalizzazione ha affrontato tematiche diverse che spaziano da quelle che sono le strumentazioni alle quali sono più abituati i senior al rapporto che hanno con i social network e l’utilizzo del web. Abbiamo poi analizzato tutti gli aspetti che hanno a che fare con le cure a distanza e con la telemedicina nel corso di questi mesi” Dallo studio condotto su un campione di oltre 1.500 persone tra i 50 e gli 85 anni è emerso ciò che sembra andare contro il senso comune. Gli ultracinquantenni sono grandi utilizzatori delle nuove tecnologie: quasi l’85% possiede uno smartphone, oltre il 61% ha un pc, il 21% circa ha un tablet, circa il 40% utilizza un telefono cellulare senza Internet e infine, l’8,4% utilizza uno smartwatch. L’utilizzo che gli over 50 fanno dei device informatici non si discosta dall’impiego da parte delle generazioni più giovani: quasi il 72% utilizza pc e tablet per la posta elettronica, il 67,8% per navigare su internet e il 67% per accedere ai social network. Il 94,8% degli over 50 è iscritto a uno o più social network, mentre è soltanto il 5,2% a non utilizzarli. Questa passione è aumentata durante la pandemia soprattutto per tenersi in contatto con amici e parenti. Attraverso i social, infatti, gli ultracinquantenni comunicano con persone care (65%), si distraggono dai problemi personali (24%) e ampliano la rete di relazioni in base a interessi comuni (20%). In merito alla telemedicina, invece, circa il 73% degli intervistati è ricorso al proprio medico di base e/o altri medici tramite la tecnologia. In particolare, il 52% del campione lo ha fatto tramite telefono, il 48% tramite WhatsApp o e-mail e il 6,5% con videochiamate. Se da un lato, però, la tecnologia attrae e viene riconosciuta dalla popolazione senior come un vantaggio, dall’altro lato questa fascia demografica ha anche bisogno di essere messa in guardia dai pericoli della rete. Alcuni dati evidenziano che l’uso dei social network favorisce il diffondersi di fake news e una mancanza di nozioni nel riconoscimento delle fonti di provenienza delle notizie.
Le conclusioni di Assuntela Messina, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’innovazione tecnologica e la transizione digitale
“Sono particolarmente felice di questa iniziativa perché nelle riflessioni emerse oggi ho ritrovato tanto di quel pensiero che ritengo sia necessario per sostenere le nostre azioni”, ha commentato Assuntela Messina, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’innovazione tecnologica e la transizione digitale. “Quello che è stato discusso oggi è soprattutto in linea con gli orizzonti etici che guardano all’inclusione e all’assorbimento delle disuguaglianze. Per raggiungere questi obiettivi è necessario mettere al centro le esigenze di ogni singola persona senza lasciare indietro nessuno. L’universo che comprende gli anziani del nostro Paese deve essere inserito e coinvolto all’interno delle nostre azioni e delle nostre riflessioni. Non possiamo immaginare di trasformare le nostre comunità anche in direzione digitale se non comprendendo appieno quelle che sono le esigenze di una parte sostanziosa della popolazione. Quella stessa parte che merita di essere guidata in questo processo di cambiamento. In questo modo renderemo non solo più certa la possibilità di raggiungere alcuni obiettivi per il nostro Paese, ma restituiremo ancora più valore all’impegno che stiamo mettendo in campo.
L’incontro tenutosi al CNEL è stata anche l’occasione per presentare un manifesto che espone chiaramente quelli che sono l’impegno e le richieste di 50&Più e Fondazione Leonardo in merito a un progresso tecnologico che sia davvero per tutti. Clicca qui per leggere l’intero documento.
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