Viviamo tempi difficili e incerti, giunti ormai alla conclusione temporale, ma forse purtroppo non alla fine materiale, di un annus horribilis che non ha fatto sconti e ci ha dato raramente tregua. Il tema generazionale, mai così tanto negli ultimi decenni, è risalito all’ordine del giorno: la pandemia ha infatti radicalizzato lo scontro tra età, spossando – fisicamente e psicologicamente – quelle più anziane e colpevolizzando o marginalizzando quelle più giovani, dalla movida alla scuola dimenticata. Infine, nel paradosso di un eccesso di comunicazione e una mancanza di informazione, il Covid-19 sembra aver disorientato tutti. Per questo, oggi più che mai, è importante accrescere la nostra capacità di rimanere punti di riferimento nelle difficoltà. Per questo, oggi più che mai, è centrale tenere salda la consapevolezza di sé, del proprio ruolo e del contributo potenziale, in quanto persone e come parti sociali. Come scrive bene il Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini: «Per attraversare la palude e affrontare non una ma tre emergenze, quella sanitaria, quella economica e quella psicologica, abbiamo bisogno di recuperare il nostro “stare” che ricostruisce». “Stiamo” dunque, presenti e pronti.
E 50&Più “è stata” tante cose in questi mesi. “È stata” un punto di riferimento per la sua popolazione di ultracinquantenni, combattendone la fragilità che significa principalmente vincere la solitudine. 50&Più “è stata” utile, punto di informazione e di servizio dentro il caos calmo di regole in continuo cambiamento. 50&Più “è stata” insieme, insieme per ricostruire. Ricostruire innanzitutto una prospettiva dove l’invecchiamento della popolazione italiana non sia considerato un destino da subire, con l’inevitabile infiacchimento della società e dell’economia, ma un futuro da inventare, una sfida e un’opportunità. La sfida è quella di passare dall’idea di assistenza a quella di offerta, partendo da un ripensamento del sistema dei servizi, dell’offerta turistica e delle infrastrutture. L’opportunità è poi quella di dare vita ad “un patto generazionale” per cui le stesse nuove generazioni possono trovare negli anziani occasioni di crescita, di occupazione, di impresa e anche di memoria. All’inizio di questo autunno, alla commemorazione delle vittime di Bergamo, il Presidente Mattarella ha dedicato proprio alla memoria un passaggio fondamentale: «La memoria ci carica di responsabilità. Senza coltivarla rischieremmo di restare prigionieri di inerzie, pigrizie, di vecchi vizi da superare. Da quanto è avvenuto dobbiamo, invece, uscire guardando avanti». Guardare avanti, dunque, con la responsabilità di non lasciare indietro nessuno: questa la missione di 50&Più, questo l’impegno per il nostro Paese, oggi e nel futuro che ci aspetta.
A tutti voi e alle vostre famiglie un caro augurio per questo Natale!
(Foto di apertura: Michele Ursi/Shutterstock.com)
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