Quest’anno la Giornata contro la violenza sulle donne arriva a pochi giorni dagli ultimi due femminicidi compiuti in Italia: l’uccisione di Giulia Cecchettin, di 22 anni, per mano dell’ex fidanzato coetaneo e di Rita Talamelli, di 66 anni, per mano del marito di 70 anni.
Dall’inizio del 2023 nel nostro Paese sono state uccise 104 donne, la maggior parte di loro da persone che facevano o avevano fatto parte della famiglia o della cerchia affettiva.
I casi di femminicidio si sommano a quelli di violenze e abusi fisici e psicologici che spesso restano sottotraccia: secondo i dati Istat, nei primi nove mesi dell’anno, la linea telefonica nazionale antiviolenza 1522 ha raccolto 30.581 richieste di aiuto tra telefonate e messaggi ricevuti in chat, circa 8mila in più di quelle del 2022.
Il 64,5% delle donne che si sono rivolte al 1522 ha dichiarato di aver subito abusi per anni, il 25,5% per mesi. Il 24,8% ha confidato di aver paura di morire, o di temere per l’incolumità propria e dei propri cari.
“Questo non è amore”: i dati della Polizia di Stato
Ogni giorno 85 donne in Italia subiscono maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze sessuali. E il numero delle vittime di sesso femminile è quattro volte superiore a quello degli uomini. I dati sono stati diffusi online dalla Polizia di Stato nel Report “Questo non è amore”. Nel 55% dei casi l’autore del reato è un convivente: coniuge o compagno (39%), ex coniuge o ex compagno (30%), genitore o figlio (6%). Nel restante 25% dei casi si tratta di altri parenti, vicini di casa, colleghi di lavoro o conoscenti.
I provvedimenti di ammonimento nei confronti di chi mette in atto comportamenti persecutori o violenti è in aumento: nel 2022 sono stati 3.762, il 47% in più del 2021, quando erano stati 2.559. Nei primi sei mesi del 2023 gli ammonimenti sono già stati 2.194.
La Giornata del 25 novembre
Istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con la Risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne nasce nel ricordo delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana che il 25 novembre del 1960 furono vittime di un attacco da parte degli agenti del Servizio di informazione militare.
Scarpe rosse
Dal 2009 le scarpe rosse sono diventate uno dei simboli della campagna contro la violenza sulle donne, dall’idea dell’artista messicana Elina Chauvet, che allora realizzò un’installazione in piazza a Ciudad Juarez in omaggio alla sorella uccisa dal marito e alle centinaia di donne rapite e uccise in Messico.
Il corteo nazionale Non una di meno
Il movimento femminista e transfemminista Non una di meno organizza per l’ottavo anno consecutivo una mobilitazione nazionale che avrà due sedi principali, Roma con ritrovo al Circo Massimo alle 14.30 e Messina, con ritrovo a Lago Seggiola alle 15.00.
Le altre iniziative in Italia
A Ravenna, sempre il 25 novembre, si svolgerà l’evento “Uomini in scarpe rosse contro la violenza sulle donne”. Il ritrovo è alle 10.00 ai giardini Speyer, con partenza del corteo alle 10.30.
A Bologna l’Associazione Sos Donna in collaborazione con i centri antiviolenza della Città metropolitana presenta l’installazione “Un posto occupato”, realizzata sulle sedute di pietra nel cortile dell’Associazione in via Saragozza 221/B.
A Napoli si svolge la prima tappa del progetto “Cerchi antiviolenza”, dal 27 al 29 novembre, che vede la collaborazione di The circle Italia onlus e della Polizia di Stato per offrire momenti di sensibilizzazione nelle scuole, punti informativi per i cittadini e campagne online contro la violenza. The Circle è una rete internazionale di donne fondata da Annie Lennox che si impegna a supportare le donne in difficoltà in tutto il mondo. In Italia è attiva dal 2010.
Sempre a Napoli, il 28 novembre, verrà presentato il Report di WeWorld, “Ciò che è tuo è mio. Fare i conti con la violenza economica”, presso il Chiostro di San Severo al Pendino di via Duomo.
A Roma, a palazzo Merulana, anche il settore dell’audiovisivo si mobilita contro la violenza: dalle 10.00 alle 19.00 Women in Film, Television & Media Italia organizza l’evento “Cambiamo copione, le industrie culturali contro la violenza di genere e la normalizzazione nella sua narrazione”.
Coop e Differenza Donna, l’associazione nazionale che gestisce il numero 1522 del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, presentano “Il silenzio parla”, la nuova campagna che sarà diffusa attraverso una linea di biscotti con un packaging dedicato in edizione limitata che conterrà un QrCode per ascoltare un podcast con 7 storie di donne che hanno denunciato le violenze subite e hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza.
(Foto apertura: Ajdin Kamber/Shutterstock.com)
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