Per ricordare che oggi è la giornata dedicata alla malattia di Alzheimer, i monumenti di diverse città saranno illuminati di viola. Organizzato dall’Alzheimer’s Disease International, l’evento nasce per diffondere la conoscenza di questa patologia e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni. Ma soprattutto per non permettere che vengano “dimenticati” proprio loro: i pazienti e le loro famiglie.
I ricordi scompaiono, i volti delle persone care divengono sconosciuti. A volte invece sopravvivono brandelli di storia, come se ci fosse stata un’interruzione nel corso degli anni. Spesso compare un improvviso disorientamento, le parole sembrano non arrivare, dimenticate chissà in quale luogo della mente. E, infine, a poco a poco, tutto scompare: dalle capacità di esecuzione più complesse a quelle più semplici. Sino ad avere necessità di essere assistiti in toto perché non si ricorda più nulla di quello che si è appreso. Sono solo una parte dei sintomi del morbo di Alzheimer, la più comune forma di demenza. Insorge soprattutto dopo i 65 anni di età e tende a colpire soprattutto le donne, con un progressivo decadimento delle funzioni cognitive, a cominciare dalla memoria.
I numeri dell’Alzheimer nel mondo…
La Giornata Mondiale dell’Alzheimer è stata istituita nel 1994 dall’OMS e dall’Alzheimer’s Disease International per diffondere iniziative e far conoscere meglio la malattia. Nel mondo, infatti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 55 milioni di persone convivono con quella che è una delle principali cause di disabilità e non autosufficienza tra le persone anziane. Secondo le previsioni quella che oggi viene ritenuta insieme alle altre demenze la settima causa di morte a livello mondiale, entro il 2030 riguarderà 78 milioni di persone.
… E quelli dell’Alzheimer in Italia
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel nostro Paese, circa 1.100.000 persone vivono sulla propria pelle una diagnosi di demenza. Il 50-60% sono affetti da Alzheimer: si tratta di circa 600mila persone. In tutto questo altri tre milioni di italiani sono coinvolti nell’assistenza ai loro cari con la malattia neurodegenerativa.
Nel saggio Le parole che non ti aspetti (Ed. Il Mulino), a cura di Laura Calzà e Marco Trabucchi, Flavia Franzoni, moglie dell’ex premier Prodi, scomparsa a giugno scorso, ha indicato in un suo intervento le nuove forme di assistenza: «Le comunità devono essere e aiutate a essere competenti, a superare lo stigma». Lo stigma da superare naturalmente è quello che ancora affligge le persone malate di Alzheimer e le loro famiglie. Il valore della comunità intorno al paziente è tra i passaggi chiave del saggio in uscita a novembre.
Il Fondo per l’Alzheimer e le demenze 2021-2023
Dal 2017 l’Italia aderisce al Piano di azione globale dell’OMS sulla risposta di salute pubblica alla demenza. L’impegno è dare priorità alla riduzione del rischio, ma l’aspetto non sembra essere sufficientemente considerato nel nostro Piano Nazionale Demenze, visto che lo stanziamento economico previsto con la legge di Bilancio del 2021 si esaurirà nei prossimi mesi. Per tutelare le persone affette da demenza e garantire una diagnosi precoce e una presa in carico tempestiva, infatti, la Legge 30 dicembre 2020, n. 178 ha istituito il Fondo per l’Alzheimer e le demenze 2021-2023.
Uno stile di vita diverso per ridurre la diffusione dell’Alzheimer
Entro il 2050 in Italia potrebbero vivere 2,3 milioni di persone affette da Alzheimer. Questa tendenza però potrebbe essere modificata. Intervenendo sui principali fattori di rischio, quasi il 40% di questi casi si potrebbe ritardare o evitare. Adottare stili di vita salutari come mangiare correttamente, svolgere regolare attività fisica, non fumare e non abusare di alcol, può – secondo l’OMS – diminuire il rischio di sviluppare alcune forme di demenza.
Ed è proprio con questo messaggio che la Federazione Alzheimer Italia e Alzheimer’s Disease International lanciano la Giornata di oggi: i governi di tutto il mondo devono finanziare in modo massiccio la prevenzione e l’assistenza della demenza e le possibili strategie di contrasto.
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