Abbiamo imparato ad apprezzarli ancora di più durante il lockdown. In quei mesi ne abbiamo compreso a fondo l’importanza, la loro insostituibile presenza nelle vite di milioni di bambini. Ne abbiamo avvertito la mancanza, quando la possibilità di comunicare era solo una videochiamata.
Loro, invece, hanno fatto tanti sforzi in più, si sono “sporcati” le mani con la tecnologia. Hanno preso con lei maggiore confidenza, pur di restare in contatto con i loro amati bambini. Hanno stretto i denti, hanno aspettato.
Stiamo parlando di loro, dei nonni. Oggi, 2 ottobre, è la loro Festa. Non è un caso che cada proprio il giorno in cui si celebrano i Santi Angeli Custodi: Questo perché è stata pensata come momento d’incontro e riconoscenza per loro che sono gli “angeli custodi dell’infanzia”.
Un po’ di storia sulla Festa dei Nonni
In Italia, la Festa dei Nonni è stata istituita il 2 ottobre. È una ricorrenza civile introdotta dalla Legge 159 del 31 luglio 2005. Ma negli Stati Uniti è stata introdotta già nel 1978, in Canada nel 1995 (si festeggi il 28 ottobre), nel Regno Unito nel 1990 (dal 2008 è celebrata la prima domenica di ottobre). Singolare invece la situazione in Francia dove i nonni sono festeggiati separatamente: dal 1987, la prima domenica di marzo si festeggia la nonna, nel 2008 invece è stata introdotta la Festa del nonno, festeggiato la prima domenica di ottobre.
Romeo Cox, a piedi da Palermo a Londra per rivedere la nonna
E allora la storia che stiamo per raccontare, proprio in questa giornata, potrebbe essere il simbolo di quell’amore infinito che lega i nonni e i nipoti in ogni parte del mondo. Protagonista è Romeo Cox, un bambino di appena dieci anni, italo-inglese.
Romeo è londinese di nascita, ma si è trasferito in Sicilia da qualche anno con la sua famiglia. Quest’estate sarebbe dovuto tornare a Londra, per trascorrere del tempo con sua nonna, che ha qualche problema di salute. Si tratta di fare duemila e ottocento chilometri: tanta è la distanza che separa Palermo da Londra, facilmente azzerabile con tre ore di volo. Ma la pandemia, purtroppo, ha cambiato tutto. Quella vacanza che Romeo aspettava da tempo rischiava di non concretizzarsi, a causa delle restrizioni di movimento che impedivano, a lui, di raggiungere il Regno Unito via aerea.
Cosa succede allora quando non si può prendere l’aereo? Quando ci si mette di mezzo questa assurda situazione sanitaria che stiamo vivendo? Il bambino ci teneva troppo però, non voleva deludere sua nonna. Ed ecco allora che suo padre, Philip, ha un’idea: percorrere quello stesso tragitto quasi interamente a piedi. Sembra un’idea folle, ma Romeo la accoglie con gioia. Philip di mestiere fa il documentarista, e decide che documenterà il loro viaggio attraverso i Social Network.
Padre e figlio in viaggio: due mesi di cammino, un incredibile bagaglio di esperienze
Così, padre e figlio hanno cominciato insieme il loro viaggio il 18 giugno e sono arrivati a destinazione il 20 settembre. Due mesi di cammino, tra esperienze incredibili e paesaggi mozzafiato. Philip e Romeo hanno percorso la via Francigena attraversando l’Italia, la Svizzera e la Francia. La pagina dei due è cresciuta, acquistando fan giorno dopo giorno. Hanno persino aperto una raccolta fondi, invitando i followers a sostenere due associazioni palermitane. Perché ogni momento è giusto se si vuole fare del bene.
Il racconto sui Social e l’arrivo a Londra
Tante le persone che si sono appassionate di questa storia, Romeo e Philip hanno condiviso foto e video, tra un accampamento di fortuna nei campi delle Ardenne ed un bagno nelle acque fredde di Calais.
Ha colpito davvero tanto la forza d’animo di questo piccolo uomo, che non si è mai scoraggiato. Quando è arrivato nel cuore di Londra, a Trafalgar Square, era atteso da una folla di applausi. Non c’era sua nonna però. Per poterla riabbracciare Romeo ha dovuto aspettare altre due settimane: si è dovuto sottoporre infatti a quattordici giorni di isolamento preventivo, come stabilito dalle misure anti-Covid del governo britannico. Anche questo un altro grande gesto di amore e di rispetto verso sua nonna che lo stava aspettando.
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