Dal 2006, grazie all’impegno di INPEA, è stata istituita la Giornata Mondiale di sensibilizzazione sugli abusi verso gli anziani. Una data importante, riconosciuta e adottata dall’Onu nel 2011.
Una violazione dei diritti dei senior
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, rientrano nella categoria di abusi sugli anziani “tutti gli atti singoli o ripetuti che si verificano all’interno di una relazione in cui vi è un’aspettativa di fiducia e che provocano danni o angoscia a una persona anziana”. Una dicitura che lascia ampio spazio a molte forme di abusi: fisici, psicologici, emotivi, sessuali ed economici. Ne fanno parte anche i casi di abbandono, sia intenzionali che non. Nonostante questa classificazione, però, in molte parti del mondo il riconoscimento di questi abusi è scarso o inesistente. Fino a pochi anni fa, ad esempio, questo grave problema sociale era nascosto e considerato principalmente una questione privata. Una situazione che ancora oggi sembra essere un tabù. I fenomeni di abuso sugli anziani, infatti, vengono spesso sottovalutati. O ignorati dalla maggior parte delle società mondiali.
Le dimensioni del problema
Secondo uno studio dell’Onu – basato sui dati raccolti da 52 studi in 28 Paesi – il 15,7% degli over 60 è stato vittima di abusi. Una cifra, tuttavia, che potrebbe essere sottostimata in quanto solo 1 caso su 24 viene effettivamente segnalato. Questo potrebbe dipendere dalla paura dei senior nel denunciare familiari, amici o autorità. Sui dati raccolti, però, è stato possibile stimare la percentuale degli abusi subiti dagli anziani. L’11,6%, ad esempio, ha dichiarato di aver subito abusi psicologici, il 6,8% ha parlato di abusi economici, mentre il 4,2% di abbandono e il 2,6% di abusi fisici. Lo 0,9%, invece, ha dichiarato di essere stato vittima di abuso sessuale. Dati allarmanti che potrebbero crescere in quei Paesi in cui la popolazione sta invecchiando sempre più rapidamente. Si prevede, infatti, che la popolazione mondiale di over 60 raddoppi entro il 2050, passando dai 900 milioni registrati nel 2015 a circa 2 miliardi. In questo quadro, se la percentuale di anziani vittime di abusi dovesse rimanere costante, il numero di violenze potrebbe salire fino a 320 milioni entro il 2050.
Una riflessione sull’emergenza sanitaria
In occasione di questa Giornata Mondiale di sensibilizzazione sugli abusi verso gli anziani l’Onu ha riportato l’attenzione sul tema dell’emergenza sanitaria. Sebbene tutte le fasce d’età siano a rischio di contrarre il Coronavirus, infatti, gli anziani sono la fascia più in pericolo. Inoltre, il tema del trattamento riservato ai senior all’interno delle RSA e delle strutture sanitarie è ancora controverso. Secondo quanto dichiarato dall’Onu, infatti, le persone anziane sono da sempre più soggette a discriminazioni per quanto riguarda cure mediche, triage e terapie salvavita. Il quadro globale indica che, già prima del Covid-19, la metà dei senior in alcuni Paesi in via di sviluppo non aveva accesso ai servizi sanitari essenziali. Una situazione aggravata dalla pandemia e commentata dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che si è espresso i giorni scorsi: “Nessuna persona, giovane o anziana, è sacrificabile – ha scritto -. Gli anziani hanno gli stessi diritti alla vita e alla salute di tutti gli altri. Le decisioni difficili in merito alle cure mediche salvavita devono rispettare i diritti umani e la dignità di tutti”.
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