Oggi è la Giornata internazionale delle persone anziane. Nelle parole di Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, c’è tutto il senso più profondo di questa ricorrenza: “Le persone anziane sono fonti inestimabili di conoscenza ed esperienza e hanno molto da contribuire per la pace, lo sviluppo sostenibile e la protezione del nostro pianeta”. Quest’anno il compito è quello di “mantenere le promesse della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani per le persone anziane: un discorso intergenerazionale”. Tutela dei diritti e anzianità si incontrano sempre più spesso.
Sono passati settantacinque anni da quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Si tratta di un documento fondamentale nella nostra storia. E non solo perché ha richiesto il contributo di rappresentanti da tutto il mondo con culture, diritti e lingue diverse. Ma perché è il primo documento che definisce i diritti umani fondamentali che devono essere universalmente protetti.
Partendo dal riconoscimento di questo importante traguardo, la Giornata Internazionale della Persone Anziane della Nazioni Unite – che arriva alla sua 33a commemorazione – quest’anno ha un valore diverso e più forte. Il pensiero va al futuro perché si mantenga la promessa di garantire che tutte le persone, comprese quelle anziane, godano pienamente dei propri diritti umani e delle loro libertà fondamentali.
Il cammino per tutelare i diritti delle persone anziane
Il tema di quest’anno quindi è “mantenere le promesse della Dichiarazione universale dei diritti umani per le persone anziane: un discorso intergenerazionale”. La strada sin qui è stata lunga, a cominciare da quel 14 dicembre 1990, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite designò il 1° ottobre come Giornata internazionale delle persone anziane. Prima ancora, quasi in contemporanea, nel 1982, l’Assemblea mondiale sull’invecchiamento e l’Assemblea generale delle Nazioni Unite rispettivamente adottarono e approvarono il Piano d’azione internazionale sull’invecchiamento di Vienna.
Nel 1991, l’Assemblea Generale adotta i Principi delle Nazioni Unite per le persone anziane. Passano più di 20 anni e, nel 2002, la Seconda Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento – per rispondere alle opportunità e alle sfide dell’invecchiamento della popolazione nel XXI secolo e promuovere lo sviluppo di una società per tutte le età – ha accolto il Piano d’Azione Internazionale sull’Invecchiamento di Madrid (MIPAA). L’ultima revisione, la quarta, è avvenuta proprio a Roma, a giugno 2022. A vent’anni dalla sua promulgazione, infatti, l’Italia ha ospitato l’ultima Conferenza Ministeriale per la sua revisione quinquennale.
Alcuni numeri per riflettere sull’importanza dei diritti delle persone anziane
In una società come la nostra, con una popolazione che invecchia sempre più, è di fondamentale importanza adattarsi al crescente numero di persone anziane. In poco più di 40 anni il numero di persone con un’età pari o superiore a 65 anni è triplicato. Siamo passati dai circa 260 milioni del 1980 ai 761 milioni del 2021.
Ci sono poi le proiezioni demografiche: tra il 2021 e il 2050, si prevede che la quota globale della popolazione anziana aumenterà da meno del 10% a circa il 17%. Se nel 2021, quindi, 1 persona su 10 nel mondo aveva 65 anni o più, di questo passo nel 2050 tale fascia di età rappresenterà 1 persona su 6 a livello globale.
Questa rapida crescita non sottolinea solo l’importanza di promuovere la salute, prevenire e curare le malattie lungo tutto il corso della vita. A livello globale, infatti, la previsione è che i bambini nati nel 2022 vivranno in media 71,7 anni, 25 anni in più rispetto a quelli nati nel 1950. Serve una sensibilità diversa e la garanzia che i diritti di tutti, al di là dell’età, verranno rispettati.
Gli obiettivi della Giornata Internazionale delle persone anziane
Questo 1° ottobre, al centro della giornata di commemorazione c’è il rispetto dei diritti delle persone anziane. Questo è il filo rosso che unisce tutto e da cui tutto parte. Per fare in modo che tutti ne comprendano l’importanza, gli obiettivi su cui lavorare sono i seguenti:
1) aumentare la conoscenza e la consapevolezza globale della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e fare in modo che tutte le parti interessate si impegnino per rafforzare la protezione dei diritti umani, non solo delle generazioni attuali ma anche di quelle delle future persone anziane nel mondo;
2) condividere e imparare dai modelli intergenerazionali per tutelare i diritti umani;
3) invitare i governi e gli enti delle Nazioni Unite ad una revisione complessiva delle loro pratiche attuali per un migliore approccio ai diritti umani durante tutto l’arco della vita nel lavoro e per assicurare una partecipazione attiva e significativa di tutte le parti interessate, compresa la società civile, le istituzioni nazionali per i diritti umani e gli stessi anziani, nel lavoro sul rafforzamento della solidarietà tra generazioni.
Combattere l’isolamento per difendere i diritti delle persone anziane
Proprio in occasione della Giornata internazionale delle persone anziane, PASSI d’Argento – sistema di sorveglianza della popolazione con più di 64 anni del nostro Paese, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) – grazie ai dati raccolti nel biennio 2021-2022, ha evidenziato lo stato di isolamento in cui vive questa fascia di popolazione in Italia. Più di 2 milioni di persone con 65 anni o più (il 15% della popolazione senior) vivono in condizioni di rischio di isolamento sociale. In una “settimana normale”, infatti, non si relazionano con nessuno, non telefonano a nessuno, non partecipano ad attività con altre persone. Quasi 1 anziano su 3 in certe regioni vive in tale condizione: di più al Sud d’Italia (20% contro il 10% nel Nord e il 14% al Centro).
L’isolamento sociale incide sulla qualità della vita, pesa sugli aspetti relazionali, compromette le attività quotidiane. Senza contare che la comunità scientifica (Commissione Lancet 2017), gli studi e la letteratura internazionale hanno già dimostrato come l’isolamento sociale sia uno dei fattori di rischio anche per la demenza.
Questa Giornata Internazionale è l’occasione per ricordare che lo sviluppo sostenibile è realizzabile solo se include tutte le età. Le persone anziane hanno un ruolo importante da svolgere in tutte le dimensioni dello sviluppo, dalla vita sociale alla politica, e la loro partecipazione è indispensabile anche per ridurre le disuguaglianze.
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