Pierucci Marcello.
Autodidatta, olivicoltore nelle colline di Empoli (Fi), città in cui vive. Partecipa al Concorso 50&Più da diversi anni; nel 2010, 2011 2014 e 2019 ha ricevuto la Menzione speciale della Giuria per la prosa; nel 2014 la Menzione speciale della giuria per la poesia, nel 2016 ha vinto la Farfalla d’oro per la prosa e nel 2019 la Segnalazione speciale della Giuria per la prosa.
Giudizio della Giuria
Le stagioni dell’anno e i loro mutamenti nella trepidazione, ma anche nello stupore e nella malinconia di chi sa di essere insieme testimone e attore del tempo che gli è dato vivere.
L’ opera è interpretata da Vittorio Viviani
L’autunno volge al termine,
l’anello del tempo si è impresso
nel tronco degli alberi.
Nelle zolle dei campi
riposa il seme del grano,
in attesa di tornare novella spiga.
L’etereo velo della bruma
avvolge tutte le cose
e ne ingentilisce i contorni…
Prorompe allora dal profondo,
la nostalgia dello stupore
della perduta primavera,
ove la vita trionfa
nel moltiplicarsi delle forme…
E al suo seguito,
cinta dal manto della calura,
avanza l’imperiosa estate
ad incitar le anime a farsi da parte,
affinché la carne abbia il suo dominio…
Soltanto, quando sul selciato,
marciscono le ultime foglie,
ti accorgi di essere vittima sacrificale
di sconosciuti disegni,
che invitano a costruire castelli
ai bordi del bagnasciuga,
rendendoci ignari,
che presto, la marea che sale,
porterà via
le nostre torri di sabbia…
Ora, la coltre bianca della neve
copre la terra,
ed il silenzio prepara il suo sigillo…
Ma, un tenue filo d’erba
si solleva dal suolo
e con la forza della tenerezza,
buca la neve,
e al fulgore della luce,
diviene il fiore che
annuncia la delizia
di una primavera senza fine.